“Sviluppare e ricostruire una affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, universita’, mondo della ricerca”. E’ un passaggio della lettera che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto per il Secolo XIX, e che viene riportata anche su La Stampa, in occasione del secondo anniversario del crollo del ponte Morandi.
“In questi giorni stiamo finalizzando il negoziato con Autostrade e confido che la soluzione definitiva possa rivelarsi un concreto segnale” per le famiglie delle vittime della tragedia del Ponte Morandi. Ma sui tempi di questa partita, in una intervista alla Stampa in occasione della commemorazione delle 43 vittime, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte mantiene la prudenza.
“Ci stiamo lavorando senza sosta, anche in questi giorni. Rimangono da definire molte questioni di dettaglio – spiega -. L’importante è che siano rispettati tutti gli impegni assunti da Aspi e da Atlantia con la lettera del 14 luglio scorso”. “Il procedimento di contestazione a suo tempo aperto si chiuderà solo quando verranno apposte tutte le firme ai relativi accordi”, prosegue il premier.
“Se ci fossero state le condizioni per chiudere prima l’accordo, lo avremmo fatto senza indugio. Purtroppo è stato un confronto faticoso, molto duro, all’esito del quale possiamo dire di avere prefigurato una soluzione equilibrata, che garantisce il preminente interesse pubblico nella gestione di un’infrastruttura che rappresenta una dei maggiori asset strategici per il Paese”. Conte invece è drastico nell’escludere che eventuali accordi prevedano la cancellazione di azioni di responsabilità per carenze nella manutenzione a favore di Autostrade per l’Italia (Aspi, controllata da Atlantia dei Benetton).
“Non intendiamo cancellare un bel nulla. Per quanto ci riguarda gli accordi che andremo a sottoscrivere non prevedono rinunce a eventuali azioni di responsabilità. Tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini – dice – passa inevitabilmente dall’accertamento di responsabilità presenti, passate e future, ove sussistano gravi inadempienze e imperdonabili negligenze”. Peraltro la stessa partecipazione dello Stato in Autostrade “va in questa direzione: perché contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete. Non solo. Permetterà anche più efficienza e tariffe più eque. Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso – conclude Conte – non consentiremo più che questo principio venga calpestato”.
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