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Coronavirus: mini focolaio nel Casertano dopo rientro da Grecia

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E’ rientrato dalla Grecia e ha contagiato cinque ragazzi con i quali ha avuto contatti subito dopo. C’e’ un mini-focolaio di coronavirus a Roccamonfina, comune in provincia di Caserta, fino a ieri immune da casi da Covid-19.

 

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Il sindaco Carlo Montefusco ha ordinato la quarantena obbligatoria per le persone con cui i contagiati hanno avuto contatti stretti: amici e familiari e ha sospeso il mercato settimanale.  Inoltre, ha predisposto l’intensificazione dei controlli da parte delle Forze dell’ordine e lo screening di massa con Camper e laboratori Asl per tamponi gratuiti a tutti. È stato attivato un centro operativo per assicurare servizi di soccorso e assistenza alla popolazione. I rientri dalle vacanze, in questo momento, costituiscono la principale preoccupazione e il settore più monitorato da parte dell’Asl casertana che solo il 14 agosto, stando ai dati dell’unità di crisi regionale, ha ricevuto 664 segnalazioni e 549 telefonate per ricevere informazioni. Sono misure obbligatorie secondo le ordinanze regionali 67 e 68 che i cittadini devono rispettare al rientro dalle vacanze specialmente se sono di ritorno da Paesi con alto rischio di contagiosità. Primo obbligo è quello di informare la propria Asl di competenza del rientro e della località turistica visitata. Intanto, altri problemi continuano a presentarsi, nonostante quelli legati all’emergenza Covid.

Come quello che riguarda il servizio del 118 e delle ore in convenzione con l’ente di beneficenza. L’affidamento del servizio di trasporto infermi, vale a dire quello del 118, c’è stato e a confermarlo è il direttore sanitario dell’Asl di Caserta Pasquale di Girolamo. Eppure, Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e componente della commissione Sanità, sostiene in una nota diramata ieri che ciò ancora non è avvenuto.
«Per l’intera provincia di Caserta potrebbe non essere assicurato il servizio del 118. La gara bandita dall’Asl nel 2018, espletata nel 2019, non è stata ancora assegnata al legittimo vincitore, che di conseguenza non può regolarizzare la posizione degli operatori dell’emergenza i quali ad oggi lavorano come volontari – scrive il consigliere dei Verdi -. Questi ultimi, non avendo sottoscritto nessun contratto, in realtà sono dipendenti occulti’, prestano servizio senza nessuna certezza, tant’è che non hanno ancora ricevuto il rimborso della spesa mensile, che si aggiunge alle precedenti mensilità negate. Tuttavia gli operatori, continuano a garantire il servizio di emergenza senza alcuna tutela. Per infermieri e autisti non c’è certezza di retribuzione. Condizione inaccettabile. Per chiunque si adoperi per un obiettivo a favore della comunità la risposta non può essere questa. Così viene negata la sopravvivenza a decine di famiglie, oltre il giusto riconoscimento del proprio impegno. L’Asl assegni la gara al vincitore subito per assicurare il servizio di emergenza e contratti regolari ai lavoratori. Non più volontari ma professionisti regolarmente retribuiti. Abbiamo deciso di inviare una nuova nota alla Asl per chiedere spiegazioni di un simile comportamento».

In realtà, stando ad alcune voci di lavoratori in forza alla Misericordia di Caivano, il problema sarebbe più interno alla ditta che nei confronti dell’Asl. Sarebbe stato proprio uno di questi operatori, un autista, a protestare per la condizione di precarietà in cui continuano a vivere, fronteggiando rischi di varia natura, non in ultimo quello di contagio Covid, oltre a coprire turni molto lunghi e stressanti. Ad oggi questi operatori ancora non hanno ricevuto risposte in merito alla loro veste contrattuale, nè dalla direzione dell’Asl casertana nè dalla presidenza della Misericordia di Caivano.


Articolo pubblicato il giorno 17 Agosto 2020 - 12:11

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