Lo stabilimento Aia di Vazzola, in provincia di Treviso, conta 184 positivi, stando ai tamponi dell’Ulss2, ma non chiuderà. Secondo le autorità sanitarie non ci sono le condizioni per farlo, ma l’azienda ha deciso di dimezzare la presenza sugli impianti di lavorazione delle carni. Questa mattina si è tenuto un vertice d’urgenza a cui hanno partecipato la Prefettura, l’Ulss 2 (rappresentata da Direttore Generale Francesco Benazzi), i vertici dell’azienda, le Rsu aziendali e i sindacati.
L’Aia ha deciso di riorganizzare il lavoro dei dipendenti su nuovi turni ridotti e distaccati tra loro, così da mantenere il distanziamento sociale e non creare assembramenti o ulteriori situazioni promiscue nelle quali si possa diffondere il virus. In ogni caso, già domani i sanitari dell’Ulss 2 provvederanno ad una nuova tornata di tamponi in azienda, questa volta con i test rapidi (da poche ore approvati anche dall’Istituto Spallanzani di Roma) che permetteranno ai singoli dipendenti di avere in poche ore il risultato della loro positivà o meno al Covid.
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