Nell’audio, diffuso dalla testata Polisnews, Abagnale cita due nomi, quelli di Francesco Iovino, vicesindaco della Città metropolitana di Napoli e candidato nella lista di Italia Viva, e Lucia Fortini, assessore all’Istruzione della Regione Campania e candidata nella lista “De Luca Presidente”. Nel caso di Iovino, Abagnale spiega che “grazie ai suoi insegnamenti abbiamo potuto attingere a fondi per il territorio”; per quanto riguarda l’assessore Fortini, Abagnale ricorda che la Regione Campania “ci è stata vicino per non perdere i fondi per l’adeguamento sismico e strutturale” di un plesso scolastico. “Per me la politica è fatta di persone, non di partiti e bandiere – dice Abagnale – oggi sono il sindaco e devo prendere le mie responsabilità, un po’ come quando uno compra un’auto a rate: in famiglia ne usufruiscono tutti ma è il capofamiglia che paga la rata, io oggi pago quella rata perché è il mio impegno, ci metto la faccia perché sono il sindaco”. Sull’argomento sono intervenuti i due principali sfidanti di Vincenzo De Luca alle prossime regionali, Stefano Caldoro (centrodestra) e Valeria Ciarambino (M5S). Secondo Caldoro “l’audio del sindaco di Sant’Antonio Abate conferma che il ‘sistema De Luca’ blandisce, compra e scambia il voto con risorse pubbliche. Le domande sono: quali impegni sono stati presi prima dei finanziamenti? Quali sono le rate da pagare?”.
In un tweet Ciarambino scrive: “Ogni mancetta elettorale ha il suo prezzo. Il sindaco di Sant’Antonio abate ci svela qual è quello di De Luca. E Caldoro cha ha colleghi imputati per voto di scambio prova a dare lezione di stile”. Intanto Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia e commissario del partito in Campania, annuncia un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese “per verificare se la confessione fatta attraverso un audio dal sindaco di Sant’Antonio Abate sia l’ennesimo esempio del clientelismo politico targato amministrazione De Luca. E’ sconcertante – aggiunge Cirielli – sentire un primo cittadino dire ai suoi consiglieri comunali che devono adoperarsi per sostenere alle prossime elezioni regionali l’attuale assessore regionale alla scuola e il vicesindaco della Città Metropolitana di Napoli perché ha una rata da pagare, in quanto la sua amministrazione comunale avrebbe ottenuto grazie a loro dei finanziamenti pubblici. Non vorrei che questo ennesimo scandalo sui fondi regionali dimostri che siano stati utilizzati per comprare voti o ottenere candidature. Ciò significherebbe che la regolarità delle elezioni regionali è seriamente compromessa”, conclude Cirielli.
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