“Dobbiamo con amarezza registrare un clamoroso crollo di presenze perfettamente in linea con la media nazionale anche sul territorio di Costa del Vesuvio. Purtroppo, devo anche aggiungere, che sono diverse le strutture ricettive che hanno preferito non aprire per evitare di aggiungere altri costi ai mancati guadagni” dichiara Palomba.
“L’assenza di flussi turistici dall’estero non può, almeno in questa fase, essere bilanciata dalla presenza di turismo italiano. E le misure previste dal Governo, quali il bonus vacanze, al momento sono da considerarsi assolutamente inutili a drenare l’emorragia di costi e di presenze che stanno distruggendo il nostro settore” denuncia la presidente di Federalberghi Costa del Vesuvio. “Plaudiamo, in questa fase, al coraggio di chi ha deciso di riaprire e di sopportare le difficoltà di una ripartenza a singhiozzo. Così come sono da considerarsi positivi gli sforzi fatti dall’Ente Parco del Vesuvio o dal Parco Archeologico per riaprire i siti culturali e turistici di maggiore interesse. Ma questi sforzi rischiano di restare vani se non vengono accompagnati da una politica locale di difesa del territorio e di valorizzazione delle idee di mobilità: in una fase difficile come questa – spiega Adelaide Palomba – il movimento sul territorio è di fatto paralizzato. Trasporto pubblico in ginocchio e con orari a singhiozzo, società di driver e noleggio con conducente in palese difficoltà sono aspetti sui quali si dovrà ragionare e intervenire”
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