Novità sul fronte trivellazioni ad Agnano. Come raccontato sul Corriere del Mezzogiorno, che l’Osservatorio Vesuviano non sarebbe stato informato sulle operazioni di scavo del progetto GeoGrid eseguite in quell’area a forte energia sismica, né sulle date né tanto meno sui luoghi.
Così dopo che l’istituto aveva registrato una serie di anomalie nella rete sismica e dopo aver ricevuto segnalazioni da parte dei cittadini, sul cantiere è stata inviata una squadra di geochimici Ov-Ingv per verificare i dati, ma l’accesso è stato loro impedito.
Solo in seguito, dopo essere stati accompagnati dalla Polizia Municipale di Pozzuoli e dal sindaco, i geologi sono riusciti ad accedere al cantiere ed effettuare le prime analisi su una perforazione in una delle caldere vulcaniche più popolate e pericolose della terra.
Le analisi hanno rilevato una probabile presenza di lave a una profondità di 30/40 metri ed inoltre sembra che l’evoluzione del processo attuale non è prevedibile, non si può escludere che il perdurare dell’emissione incontrollata di fluidi potrebbe portare all’estensione dell’area interessata.
“Dalla fumarola fuoriescono tonnellate di materia ogni ora e ciò significa che il sottosuolo si sta svuotando con una conseguente modifica dell’assetto idro-termale.
Un altro fatto grave è che hanno deviato il getto della fumarola installando quel tubo, ma così si è alzata la concentrazione dei gas al suolo aumentando così i rischi, su questo ho fatto segnalazione all’Ingv.
Mi chiedo il perché tutta l’area ancora non sia stata interdetta, la situazione è molto pericolosa.”- sono state le parole del vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo.
“Tutto è ciò è davvero gravissimo. Il progetto Geogrid non solo risulta aver avuto alcun permesso per effettuare scavi ma non avrebbe mai neanche fatto alcuna comunicazione all’Osservatorio Vesuviano circa le operazioni tenendo così nascosti i rischi di tali lavori, mettendo in tal modo in pericolo l’intera cittadinanza. A questo punto noi, dopo aver ottenuto la revoca del finanziamento ad opera della regione, chiediamo oltre a quella della Procura della Repubblica che venga aperta un’indagine interna affinché vengano appurate le responsabilità di tale situazione che appare ogni giorno più inquietante. Non si scherza con la natura e con la sicurezza. Chi ha eventualmente sbagliato dovrà pagare dure conseguenze.”- sono state le parole del Consigliere Regionale dei Verdi-Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che durante la giornata del 7 luglio ha effettuato un sopralluogo nell’area della fumarola ad Agnano con i comitati no Triv e lo stesso Mastrolorenzo.
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