Contestualmente, in 32 province italiane, sono in corso le perquisizioni nei confronti di 71 persone coinvolte nel traffico e di 2 ricevitorie presso cui sono state effettuate le ricariche delle carte di pagamento, anch’esse delegate dalla Procura teramana.
Le indagini sono state avviate all’inizio del 2019 dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Venezia che, a seguito del monitoraggio del web, ha individuato un sito internet che, previa registrazione e contestuale versamento di una somma di denaro su apposite carte Postepay, consentiva a utenti privati di fruire indebitamente di abbonamenti alle principali TV e piattaforme a pagamento (SKY, DAZN, MEDIASET, INFINITY, SPOTIFY) per la visione di circa 50.000 contenuti di intrattenimento multimediale di vario tipo (cinema, eventi sportivi, serie TV ed altro).
Le investigazioni hanno permesso di accertare che nel sistema di frode sono coinvolti tre livelli:̶ il primo, costituito da 22 persone, che dopo aver decriptato il segnale illecitamente acquisito dalle principali piattaforme televisive a pagamento, lo hanno diffuso nella rete
mediante apposito sito internet;
̶ il secondo, costituito da 48 rivenditori, incaricati di ritrasmettere in modalità streaming i contenuti multimediali alla platea di clienti;
̶ il terzo, costituito da oltre 65.000 clienti finali, che hanno visionato in chiaro tutti i contenuti multimediali dei canali televisivi a pagamento illecitamente offerti, dopo essersi registrati al sito e versato 10 euro al mese su apposite carte Postepay segnalate dall’organizzazione direttamente sull’account del cliente.
Dalle conseguenti indagini finanziarie è stato rilevato che le carte di pagamento erano gestite da 11 soggetti, i quali almeno una volta al mese provvedevano alla loro sostituzione per rendere più difficoltosa l’individuazione del titolare.
L’ammontare complessivo delle somme accreditate dai clienti sulle carte di pagamento è stato quantificato in 1 milione di euro all’anno, che è stato, a più riprese, trasferito su un conto corrente lituano e su rapporti bancari in Italia intestati ai gestori delle carte Postepay.
Gli interventi odierni, svolti in collaborazione con numerosi reparti della Guardia di Finanza e con la collaborazione tecnica della SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) e la FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), hanno consentito di
oscurare il sito internet, allocato presso un provider di Milano, impedendone l’ulteriore utilizzo.
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