Piccoli acquisti, ma frequenti e sempre con banconote da 50 euro che alla vista e al tatto sembravano del tutto identiche a quelle emesse dalla Zecca dello Stato.
E invece erano false, ma cosi’ ben fatte da ingannare anche apparecchi elettronici per la verifica che utilizzano molti commercianti. L’indagine che ha permesso di rintracciare quasi 41 milioni di euro in banconote da 50 e 100 euro pronte per essere immesse sul mercato e’ partita proprio da piccoli e frequenti sequestri di banconote spese in esercizi del Beneventano. L’uomo che ha messo i carabinieri del comando provinciale di Benevento sulle tracce di una organizzazione ramificata in tutta Italia, in Belgio e in Francia e’ un piccolo pregiudicato di Benevento, di 55 anni.
Un 55enne che pero’ disponeva di banconote false che secondo i carabinieri del comando Antifalsificazione Monetaria di Roma non erano mai state censite in alcuna classe di contraffazione. Un prodotto nuovo, realizzato con stampa off-set, che sebbene non realizzato con la speciale carta filigranata, aveva i caratteristici rilievi che permettono di distinguere una banconota falsa da una originale.
Le indagini sono partite nel 2018 e al 55enne viene associato un altro beneventano di 69 anni che risulta la mente dell’organizzazione che ha portato 7 persone in carcere, 28 ai domiciliari, 8 con obbligo di dimora e una all’obbligo di firma, con altre 10 persone indagate a piede libero. Il 69enne era in grado di lavorare anche con valute estere, e aveva un’esperienza piu’ che ventennale nel settore della contraffazione di monete. L’uomo infatti aveva collegamenti con tre persone di Napoli, tra i quali un tipografo storicamente inserito nel giro delle valute false, dai tempi del “Napoli Group”, un cartello criminale che spacciava banconote false quando ancora c’era la Lira in circolazione.
Piano piano sono stati ricostruiti tutta la rete di contatti oltre la Campania. Dalla zona di Giugliano, in provincia di Napoli, le banconote arrivavano in Lombardia e poi in Francia e Belgio, dove operavano un 37enne belga e un 33enne francese, piu’ volte venuti a Benevento per rifornirsi di banconote false. Ma c’e’ stato anche un breve periodo in cui la banda ha avuto a disposizione carta filigranata usata per le originali.
La banda campana era collegata anche a un gruppo in provincia di Pavia, a Villanterio, dove tre persone gestivano una stamperia clandestina e sono state arrestate proprio mentre erano impegnate nella produzione di moneta falsa. A Napoli poi un 70enne si occupava del deposito del denaro stampato. Aveva ricavato in un terreno di sua proprieta’ un nascondiglio dove poter custodire in nove contenitori per alimenti banconote da 50 e 100 euro per 41 milioni.
E li’ i carabinieri hanno sequestrato anche matrici metalliche e prove di stampa. L’indagine, alla quale ha collaborato sul fronte internazionale l’Europol, e’ stata coordinata dalla procura della Repubblica di Benevento che ha ottenuto dal gip anche un provvedimento di sequestro di beni finalizzato alla confisca. Si tratta di beni immobili, titoli e conti di uno degli indagati che e’ stato sottoposto a un’accurata indagine patrimoniale, dalla quale sono scaturite le denunce per 8 persone che devono rispondere anche di riciclaggio, autoriciclaggio e interposizione fittizia.
In particolare sono stati apposti i sigilli a 50 appartamenti, 8 locali commerciali, 2 terreni, 10 societa’ di vari settori, in particolare nella produzione delle carte da gioco, nell’immobiliare, nelle scommesse e nel noleggio di auto. Sequestrati anche 12 auto e una barca di lusso e 22 conti correnti, il tutto per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro.
La custodia in carcere è stata disposta, per Franco Domenico De Iasio, 69 anni, Gerardo De Iasio, 56 anni, di Benevento, Pompeo Masone, 55 anni, di San Giorgio del Sannio, mentre ai domiciliari è finita Vincenzina Taddeo, 51 anni, di San Giorgio del Sannio, Francesco Lunghi, 62 anni, di Sant’Angelo Lodigiano, Silvano Emilio Marraffa, 61 anni, di Trecate, Carlo Mazzoleni, 56 anni, di Villa d’Adda, Alfredo Muoio, 66 anni, di Casalnuovo, Igino Secci, 72 anni, di Cergnago.
Arresti domiciliari invece per Danilo Bianchi, 66 anni, di San Vendemiano, Giovanni Bianco, 55 anni, di Venezia, Stefano Bocchiola, 51 anni, di Valera Fratta, Luciano Cancedda, 62 anni, di Musile di Piave, Enrrico Cante, 52 anni, di Giugliano, Teresa Del Riccio, 72 anni, di Campobasso, Igor Divetain Plemiannikov, 33 ani, di Maire 8Francia), Debora Marchitto, 43 anni, di Ferrazzano, Stefano Gigante, 67 anni, di Torino, Mauro Giolo, 57 anni, di Grugliasco, Rocco (alias Roberto) Ianniciello, 67 anni, di Flumeri, Ottavio (alias Chicco) Lafleur, 51 anni, di Milano, Eusebio (alias Nello) La Magna, 88 anni, di Brescia, Giovanni Morello, 48 anni, di Concesio, Valerio Navarra, 27 anni, di Rombiolo, Domenico Nocera, 73 anni, di Torino, Ciro Panico, 76 anni, di Giugliano, Antonio Papaccio, 38 anni, di Afragola, Gianluca Petrone, 47 anni, domiciliato a Parigi, Aniello Rivieccio, 70 anni, di Torre del Grco, Michele Rivieccio, 41 anni, di Torre ddel Greco, Coismo Maiolo, 50 anni, di Miliano, Geoffroy Renè Simon, 37 anni, reidente in Belgio, Francesco Sommella, 61 anni, di Giugliano, AQlessandro Aprea, 38 anni, di Napoli, e Ernani vassallo, 42 anni, di Pomigliano d’Arco.
Infine obbligo di dimora, invece, per Gerardo De Iasio, 35 anni, di Benevento, difesi dagli avvocati Antonio Leone, Gerardo Giorgione, Vittorio Fucci, Luca Cavuoto, Claudio Fusco, Pasquale Leonardo Borrelli, 52 anni, di Napoli, Roberto (detto nando) Comparetti, 56 anni, di Milano, Ionel Claudiu Neculcea, 44 anni, di Spessa, Antonio Piscopo, 43 anni, di Napoli, Stanislao (alias Michele) Pirro, 61 anni, di Toirno, Daniele Sperandio, 44 anni, di San Giorgio di Lomellina, Aldo Zubbani, 70 anni, di Carrara e per Caterina De Rosa, 59 anni, di Giugliano, l’obbligo di firma.
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2020 - 13:47