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Sequestro record di anfetamine nel porto di Salerno, la ‘droga dell’Isis’ acquistata da un cartello di clan della camorra

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Salerno. Sequestro record di anfetamine nel porto di Salerno: 14 tonnellate di pasticche per un valore di un miliardo di euro sono state bloccate dagli uomini del Gico della Guardia di Finanza, in un’operazione coordinata dalla DDA di Napoli. La droga sintetica era destinata ad un cartello di clan della camorra per rifornire tutta Europa.

Si tratta del piuฬ€ grande sequestro di anfetamine a livello mondiale, effettuato in esecuzione di apposito decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli โ€“ DDA e maturato nellโ€™ambito di una complessa attivitaฬ€ dโ€™indagine delegata al GICO nei confronti di unโ€™organizzazione con proiezioni internazionali dedita allโ€™importazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Dopo il periodo di lockdown, dovuto allโ€™emergenza epidemiologica da coronavirus, sono state, infatti, intensificate le attivitaฬ€ di contrasto nello specifico settore. Dallo sviluppo degli indizi emersi nel corso dellโ€™investigazione ed in particolare da altri sequestri effettuati in precedenza, i finanzieri hanno tracciato 3 container sospetti in arrivo al porto di Salerno, contenenti cilindri di carta per uso industriale e macchinari. Dopo il sequestro, le Fiamme Gialle hanno trasferito i container in un luogo attrezzato per procedere allโ€™ispezione interna, con lโ€™ausilio di tecnici specializzati e con la preziosa collaborazione della Sezione Antifrode della Agenzia delle Dogane di Salerno.

I cilindri di carta, alti circa 2 metri e del diametro di 140 cm โ€“ verosimilmente costruiti in Germania โ€“ sono stati congegnati in multistrati in grado di celare allo โ€œscannerโ€ il contenuto, riposto negli strati interni, di circa 350 kg di pasticche per ogni cilindro.
Rinvenute in totale 14 tonnellate di amfetamine, circa 84 milioni di pasticche, riportanti il simbolo del โ€œcaptagonโ€ che contraddistingue la โ€œdroga della Jihadโ€. Eฬ€ noto infatti, che Isis/Daesh finanzia le proprie attivitaฬ€ terroristiche anche e soprattutto con il traffico di droghe sintetiche, prodotte in gran parte in Siria, diventata per questo motivo negli ultimi anni il primo produttore mondiale di anfetamine.
Il captagon viene smerciato in tutto il Medio Oriente ed eฬ€ diffuso sia tra i combattenti per inibire paura e dolore sia tra i civili percheฬ non fa sentire la fatica. Prodotta inizialmente soprattutto in Libano e diffusa in Arabia Saudita negli anni โ€™90, questa sostanza stupefacente eฬ€ ricomparsa nei covi dei terroristi โ€“ come ad esempio nellโ€™attacco al Bataclan di Parigi nel 2015 – ed eฬ€ percioฬ€ stata soprannominata la โ€œdroga dellโ€™Isisโ€ o la โ€œdroga della Jihadโ€.
Secondo la DEA americana (Drug Enforcement Administration), Lโ€™ISIS ne fa largo uso in tutti i territori su cui esercita lโ€™influenza e ne controlla lo spaccio. Una volta avviati gli impianti chimici di produzione, eฬ€ facile per Isis produrre ingenti quantitativi anche per il mercato mondiale delle droghe sintetiche, in modo da accumulare rapidamente ingenti finanziamenti.
Giaฬ€ due settimane fa, sempre nel porto di Salerno, gli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalitaฬ€ Organizzata (GICO) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, avevano intercettato un container con un carico di copertura costituito da capi di abbigliamento contraffatti, contenente 2.800 kg di hashish e 190 kg di amfetamine (oltre 1 milione di pasticche) con lo stesso identico simbolo (captagon).
Quanto alla destinazione finale, eฬ€ verosimile che sia coinvolto un โ€œconsorzioโ€ di gruppi criminali, sia per il valore totale delle spedizioni, sia per la distribuzione sui mercati di riferimento (85 milioni di pasticche possono soddisfare un mercato di ampiezza europea). Lโ€™ipotesi eฬ€ che durante il lockdown, dovuto allโ€™emergenza epidemiologica mondiale, la produzione e distribuzione di droghe sintetiche in Europa si sia praticamente fermata e quindi alla ripresa molti trafficanti, anche in consorzio, si siano rivolti alla Siria, la cui produzione invece non pare aver subito rallentamenti.
Sono in corso ulteriori indagini per lโ€™individuazione dei responsabili che, proprio in relazione allโ€™ingente quantitativo sequestrato, potrebbero operare per conto di un โ€œcartelloโ€ di clan di camorra in grado di commercializzare le sostanze in ambito internazionale.


Articolo pubblicato il giorno 1 Luglio 2020 - 07:52



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