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Il periodo di isolamento e di smart working, ha incrementato la ricerca online di una nuova occupazione . Nei mesi di aprile, maggio e giugno 2020, sul portale Applavoro.it infatti è stato riscontrato un aumento di iscritti che hanno attualmente un impiego. «Il mondo del lavoro – spiega Marco Contemi, fondatore del portale – sta subendo degli stravolgimenti senza precedenti, tra il crollo del settore turismo e ristorazione, il lungo periodo di cassa integrazione e la crisi economica che purtroppo sembra solo all’inizio. Ma analizzando i dati di Applavoro.it degli ultimi sei mesi, possiamo affermare che gli italiani non si arrendono e continuano a provarci. L’aumento di nuovi iscritti al portale, che supera il +30% a fine giugno, testimonia questa tendenza».
Per quanto riguarda i settori, i lavoratori iscritti al portale che operano nel campo della ristorazione, nei mesi di gennaio e febbraio 2020 ricoprivano l’ 8% degli iscritti totali. Nel post coronavirus si registra un aumento del 120%. A maggio e giugno sono saliti al 18% degli iscritti totali. «Questo dato – sottolinea Contemi – purtroppo rispecchia in pieno la grande crisi che sta attraversano il settore della ristorazione. Moltissime attività non hanno riaperto dopo il Covid, facendo aumentare gli addetti ai lavori in cerca di occupazione in questo comparto». Gli iscritti al portale che lavorano nel settore “arte, cultura e spettacolo” nel mese di gennaio e febbraio 2020 risultavano il 6 % del totale. Nel mese di giugno invece scendono all’1%. Quindi si registra un fortissimo calo del 285% rispetto a gennaio. In questo caso probabilmente molti degli addetti ai lavori hanno interrotto la ricerca di impiego, vista la totale paralisi del settore. Il numero di iscritti di utenti che lavorano nel settore alberghiero ha subito un calo durante la pandemia, per poi segnare una forte crescita a giugno con un + 84% di iscritti sul totale. Questo dato coincide con la riapertura di molti strutture alberghiere, soprattutto nelle località turistiche. Riguardo gli utenti che lavorano nel campo degli “artigiani – operai”, nel mese di giugno si è riscontrato un calo del 40% rispetto ai mesi di gennaio e febbraio. Questo dato potrebbe essere frutto della riapertura di tutte le aziende che si occupano di produzione, le fabbriche, il settore agroalimentare. Con conseguente aumento della richiesta di forza lavoro, fattore che ha fatto calare il numero di disoccupati in questa categoria professionale.
Per quanto riguarda i dati demografici, in piena emergenza sanitaria si registra una forte impennata di utenti nella fascia di età 45-54 anni con un + 40%. Anche nel mese di giugno il trend continua a essere in crescita, riportando un + 12% rispetto ai mesi di gennaio e febbraio. Questo incremento va di pari passo con una diminuzione di nuovi iscritti della fascia di età 18-25 anni, che sicuramente si sono maggiormente demoralizzati, essendo già la fascia di età con il maggior tasso di disoccupati anche prima del Covid-19.
Per quanto riguarda il titolo di studio, nei primi sei mesi del 2020 è stato riscontato un importante aumento di nuovi iscritti in possesso di laurea, del 77%. Anche questo dato è sicuramente frutto della grande incertezza che vivono oggi i nostri neo laureati, dovuta anche alla difficoltà attuale di valutare possibilità di impiego all’estero.
«Oggi più che mai – conclude Contemi – è fondamentale per le aziende riuscire a individuare la risorsa più idonea alle proprie esigenze, con il minor sforzo possibile e ,al contempo, è diventato indispensabile per i candidati riuscire a trasmettere alle aziende le proprie reali capacità e competenze e le tanto richieste soft skill. Insomma abbiamo bisogno più che mai di riuscire a facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta. Non solo per abbassare l’allarmante tasso di disoccupazione, ma anche al fine di migliorare sempre di più la qualità dei servizi offerti dalle imprese italiane. Siamo quindi molto orgogliosi che il nostro portale stia crescendo in modo esponenziale, che tantissimi lavoratori stiano iniziando a farsi recensire dalle aziende e stiano realizzando delle videopresentazioni professionali. Sono certo che questi siano i fattori alla base di un mondo del lavoro meritocratico, che possa dare nuovo slancio e tante nuove opportunità ai lavoratori italiani, soprattutto in un momento storico di incertezza come quello che stiamo vivendo».
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