“Al di là della simpatia che un personaggio come Vincenzo De Luca può, o meno, suscitare, occorre capire che l’attuale governatore campano è pur sempre espressione del centrosinistra e che la battaglia in Campania non può limitarsi ad uno scontro ‘a due’ tra lui e Stefano Caldoro, bensì a un vero e proprio duello tra la coalizione di centrodestra e quella di centrosinistra”.
“Insomma: chi deciderà di votare De Luca dovrà rassegnarsi, un domani, all’eventualità di veder comparire in tv i vari Zingaretti, Lorenzin e Franceschini gonfiare il petto e proclamare vittoria”.
Lo dichiara in una nota Ciro Falanga, neo coordinatore campano dell’Udc. De Luca, spiega l’ex parlamentare diventato famoso per la sua battaglia personale contro gli abbattimenti degli abusi edilizi di “necessità”, proviene “da quello stesso ambito politico che così male sta facendo a livello nazionale dove la pessima gestione dell’emergenza Covid ha gettato sul lastrico migliaia e migliaia di imprese, famiglie e lavoratori”. “Al di là di certe battute ad effetto su lanciafiamme e mascherine alla Bugs Bunny – prosegue il leader campano dell’Udc – chi sceglie il candidato del Pd, sceglie dunque il candidato di Zingaretti rendendosi, in tal modo, ‘complice’ degli sfracelli compiuti dal governo giallorosso a suon di Dpcm”. Occorre invece, secondo Falanga “dare fiducia al progetto messo in campo dal centrodestra. Un progetto che significa innanzitutto ‘pace fiscale’, cosa che tutti i governatori eletti nella nostra coalizione, in particolar modo in Sicilia e Calabria, stanno già chiedendo a gran voce all’esecutivo”. Ebbene “in caso di vittoria anche in Campania e nelle altre regioni chiamate al voto a settembre, il nostro appello per ottenere tale ‘pace’, sarà ancora più forte e a quel punto nessuno più a Roma potrà fare finta di non sentire” conclude il coordinatore campano dell’Udc.
Articolo pubblicato il giorno 15 Luglio 2020 - 14:10