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NTFI 2020: al via la sezione Mostre a Palazzo Fondi

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Napoli Teatro Festival Italia inaugura oggi 3 luglio, la sezione Mostre: fino al 31 luglio Palazzo Fondi ospiterà quattro esposizioni a ingresso gratuito.

 

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Non solo teatro al Napoli Teatro Festival Italia. Inaugura domani, venerdì 3 luglio, la sezione Mostre della tredicesima edizione del NTFI 2020, diretta per il quarto anno da Ruggero Cappuccio. Quattro esposizioni a ingresso gratuito visitabili a Palazzo Fondi dal giovedì alla domenica, dalle ore 17 alle 20, fino al 31 luglio.

La mostra Roberto Herlitzka “Voglio fare l’attore” di Tommaso Le Pera, tra i più importanti fotografi di scena contemporanei, getta lo sguardo su più di trenta spettacoli immortalati dall’occhio di Le Pera, e interpretati da Roberto Herlitzka, attore tra i più amati in Italia, diretto, fra gli altri, da Orazio Costa, Luigi Squarzina, Ruggero Cappuccio, Lina Wertmuller, Gabriele Lavia, Antonio Calenda. «Le pieghe del suo viso (che non sono rughe) l’una diversa dall’altra – spiega Le Pera – hanno per me un’attrazione fatale e mi soffermo su di esse perché mi sembra che ognuna abbia una storia da raccontare».

Fragile è il titolo dell’esposizione di Antonella Romano, a cura di Anna Cuomo: un percorso di cinque sale tra sculture in fil di ferro, che, come il susseguirsi di scene teatrali, culmina in un atto unico in cui lo spettatore farà il suo viaggio attraverso il valore umano della fragilità. Il lavoro prende origine da una frase della coreografa tedesca Pina Bausch: «La fragilità è l’unica forza che abbiamo». Antonella Romano vive e lavora a Napoli, la sua prima forma espressiva è quella teatrale e tale esperienza ha reso vitale il suo percorso di ricerca, attivando in lei nuove forme espressive quale l’arte visiva.

«Immagini impossibili il cui linguaggio adotta i codici acquisiti della verosimiglianza». Così l’artista Elena Tommasi Ferroni definisce invece alcune opere della sua mostra Ipnodramma, che si avvale delle animazioni di Jacopo Bette. Pensato per il Napoli Teatro Festival Italia, il lavoro riprende la metafora del teatro come forma d’arte in cui tempi e luoghi non sono soggetti alle regole spazio-temporali della natura, con raffigurazioni di situazioni paradossali, dove quasi sempre campeggia una figura femminile in luoghi popolati da piccoli personaggi, attori dell’assurdo, acrobati sospesi in un attimo di concitata immobilità. Le donne che dominano le scene sono, in qualche modo, le “registe” di questi “piccoli spettacoli”.

Le spose bambine e i matrimoni precoci in Bangladesh sono invece i temi del progetto fotografico di Romeo Civilli, Girls Not Brides, che indaga una pratica patriarcale estremamente radicata nel paese sud-asiatico. La mostra fotografica ricorda che essa viene ancora perpetrata ai danni di molte donne del domani, nonostante il Child Marriage Restraint Act approvato nel 2017.

Info sul sito napoliteatrofestival.it


Articolo pubblicato il giorno 3 Luglio 2020 - 09:54


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