Dopo la condanna ad 1 anno e quattro mesi perché le sue canzoni sono state ritenute un’istigazione a delinquere il cantante neomelodico Nello Liberti, al secolo Imperato Aniello, prova a giustificarsi attaccando i giornalisti: “Purtroppo il giornalista si aggrappa a notizie non vere di alcuni pentiti che dichiarano che il brano in discussione sia scritto da un certo personaggio della camorra di Ercolano Vincenzo Oliviero alias ” papà buono” deceduto nel 2007, che ha scritto una lettera trasformandola in un brano e arrangiata da Alfonso Alfieri dal titolo storie e nu’ carcerato cantata da un artista di nome Nello Amato (NO! Nello Liberti) Conosco un solo “papà buono”e quello era mio padre il vero capo della famiglia Imperato,una famiglia tanto di rispetto e dignitosa per la loro vita .Rientrando nel discorso del brano O’capo Clan ho dichiarato apertamente nel 2012 intervistato dalle IENE per un loro blitz sulla nave dove lavoravo che ho dato un brutto esempio nell’interpretare quel brano, facendo insieme alla iena Rosario Rosanova la parodia del brano in” O’Capo Cameriere”…Le critiche del popolo giuste che ci siano anche se avvolte sono pesanti e offensive, ma li capisco a coloro che criticano ma prima di giudicare accertatevi in un minimo di verità. Perchè chi è nato per giudicare noi tutti è solo DIO..”.
Allo steso tempo anche il neomelodico Gino Ferrante prova a giustificarsi dopo la denuncia fatta dal Consigliere Regionale dei Verdi-Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e dal conduttore radiofonico de “La Radiazza” Gianni Simioli, che hanno segnalato la vicenda del post in cui si ricercavano persone dalla mentalità mafiosa per un videoclip alla Polizia Postale.
Infatti, sulla linea WhatsApp del Consigliere Borrelli arriva un messaggio da parte di Ferrante: “Scusa ma perché è stato fatto un articolo che è solo negativo? Io non sono quello ce mi state giudicando. Forse è stato un mio errore dire le cose con una certa spontaneità ma io volevo semplicemente ricercare delle persone per un cortometraggio, una cosa naturale ma non sono di parte alla delinquenza, questo no.”
“Siamo alquanto perplessi. Certa gente dovrebbe per lo meno avere la decenza di tacere e non provare a giustificarsi. Queste vicende devono farci capire che il vero problema della nostra terra è l’ignoranza che è, invece, per la criminalità organizzata una manna dal cielo, grazie ad essa la camorra può reclutare mano d’opera e sostenitori. Solo con la conoscenza e la cultura si può’ combattere la mentalità criminale, perché con esse si può distinguere il bene dal male, il giusto da ciò che è sbagliato, con esse si possono avere gli strumenti adatti a fare delle giuste scelte di vita. Chi esalta ed inneggia alla criminalità dovrebbe vergognarsi e avere la decenza di stare quantomeno zitto, chiedere scusa e pentirsi.”-hanno commentato il Consigliere Borrelli e Simioli.
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