Napoli, voto di scambio mafioso alle comunali del 2016 per Forza Italia: indagate 27 persone.
Associazione a delinquere di stampo mafioso e voto di scambio nella tornata elettorale del 5 giugno 2016 per il rinnovo del consiglio comunale di Napoli. I pubblici ministeri della Dda di Napoli, Maurizio De Marco e Henry John Woodcock, hanno chiuso le indagini a carico di 27 persone. Tra loro l’ex senatore di Forza Italia Salvatore Marano e gli imprenditori del settore alberghiero Antonio, Francesco e Luca Simonelli, nonche’ Concetta Solla.
In base a testimonianze di pentiti e intercettazioni, Marano e’ indagato per voto di scambio insieme a Michele Schiano Di Visconti, all’epoca consigliere regionale di Scelta civica; entrambi promettevano posti di lavoro in cambio di preferenze per un esponente di Forza Italia candidato al comune di Napoli nel 2016. A Marano viene contestato anche il 416 bis e l’interposizione fittizia di beni. Indagati anche Agrippino Parolisi, Salvatore Vignati, Agostino Cangiano, Rosa Cerqua, Ida Cutarelli, candidata nella lista civica Prima Napoli, Giuseppe Rigata, Vincenzo De Luca (solo omonimo del governatore della Campania), Giuseppe Petruccione, Stanislao Lanzotti, altro esponente di Forza Italia e figlio dell’ex assessore della giunta regionale di Stefano Caldoro Caterina Miraglia, Giuseppe Oliva, Annunziata Petriccione, Ciro De Vincenzo, Antonio Milo, Palmina Persico, Raffaele Spennagallo, Ciro De Marco, Guglielmo Maione, Eugenio Nitrone, Angelo De Giacomo, cui si contesta di aver cedeto denaro in cambio di preferenze.
L’inchiesta, che coinvolgeva in origine 80 persone, e’ stata gia’ ridimensionata dal gip che boccio’ la richiesta cautelare dei pm; i magistrati inquirenti fecero ricorso al Riesame che rigetto’ ancora la misura. Sono almeno quattro i clan coinvolti nell’indagine tutti dell’area Nord della citta’, tra cui i Di Lauro, eccetto i Misso del rione Sanita
Articolo pubblicato il giorno 2 Luglio 2020 - 06:24