Il gip di Napoli Giuseppe Sepe ha disposto il giudizio immediato per Enrico La Salvia, 35 anni il prossimo novembre, arrestato dai carabinieri lo scorso 29 febbraio con l’accusa di essere il killer che a Napoli, il 6 novembre 2016, davanti a una “cornetteria” dei Colli Aminei prese parte a un agguato di camorra nel quale venne ucciso il giovane Antonio Bottone, 28 anni, e ferito (al gluteo) Daniele Pandolfi (pentito da circa due anni e vero obiettivo del raid), ritenuto dalla DDA affiliato al clan Vastarella.
La Salvia e’ da allora detenuto con l’accusa di omicidio e tentato omicidio in concorso, aggravati dalla finalita’ mafiosa, dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Per la Procura Antimafia l’agguato scatto’ nell’ambito della contrapposizione armata tra il clan Sequino, il clan Vastarella e altre organizzazioni camorritiche del quartiere Sanita’.
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In particolare come risposta al tentato omicidio di Gianni Sequino, esponente di vertice dell’omonimo clan. Antonio (la famiglia e’ difesa dall’avvocato Sergio Pisani) mori’ sul colpo, raggiunto alla testa dai colpi di pistola 7.65 esplosi da La Salvia. L’udienza e’ stata fissata per il 14 ottobre prossimo.
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