Fu liberato per decorrenza dei termini di custodia cautelare a causa del mancato deposito delle motivazioni della sentenza di condanna in appello a 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. Le motivazioni arrivarono poi a ottobre dello stesso anno: 174 pagine scritte dal presidente della Corte d’appello di Cagliari Giovanni Lavena in cui si stabiliva che il ricorso presentato dalle avvocate dall’ex primula rossa del banditismo sardo, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, non scalfiva il quadro probatorio raccolto dalla Direzione distrettuale antimafia che in primo grado porto’ alla condanna dell’imputato a 30 anni, sentenza confermata poi in appello. Per queste accuse Mesina era stato arrestato il 10 giugno 2013, a seguito di un blitz delle forze dell’ordine con l’arresto di due bande (26 affiliati in tutto, tra Orgosolo, Cagliari e la penisola).
Sino a quel giorno, e per nove anni, Mesina – dopo il suo passato da protagonista nel banditismo sardo di delitti ed evasioni – era stato di nuovo un uomo libero a seguito della concessione della grazia nel 2004 da parte dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Mesina era tornato a vivere nella sua Orgosolo dove aveva iniziato una nuova vita facendo anche la guida turistica nel Supramonte. Stamattina Orgosolo si e’ svegliata sotto assedio. L’ex prima rossa del banditismo sardo viene cercato in paese, casa per casa, nelle campagne attorno e in tutta la provincia di Nuoro. Il comando dei carabinieri ha mobilitato tutto il personale disponibile: dagli uomini della stazione di Orgosolo ai militari del Reparto operativo, passando per le otto squadriglie in forza al comando. Impegnata nei rastrellamenti anche la polizia di Stato con gli agenti del Commissariato del paese e il personale della Squadra mobile e delle volanti di Nuoro. Di Mesina pero’ nessuna traccia. Secondo alcune indiscrezioni, avrebbe gia’ iniziato una trattativa con le forze dell’ordine per la sua resa, ma la notizia non viene confermata ne’ dai carabinieri ne’ dalla polizia.
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