“Sia ben chiaro non stiamo chiedendo ai sindaci di incentivare l’acquisto dei fiori freschi, ma quanto meno di non ostacolare ancora di più la commercializzazione. Dispiace però che proprio nella città di Torre del Greco, dove una percentuale importante dell’economia locale viene generata da produttori e commercianti di fiori, si decida di chiudere un altro canale di commercializzazione e di sostentamento per il comparto, già fortemente segnato dall’emergenza covid-19” – continua Malafronte.
“Siamo ben lontani da una ripresa del settore. Dopo il blocco imposto dall’emergenza coronavirus e la conseguente distruzione della produzione, oggi il settore è alle prese con una crisi ancora più acuta dettata dall’assenza di eventi e cerimonie. Basti pensare che solo il mancato svolgimento dei matrimoni ha generato una perdita nazionale di circa 200 milioni di euro solo per i fiori recisi. Il tempo che ci separa dalla ripresa vera rischia di lasciare non pochi strascichi di natura economica e sociale” – conclude il presidente del Consorzio.
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