foto di repertorio
Il Coronavirus è entrato nelle nostre vite prepotentemente e nonostante in pochissimo tempo abbiamo scoperto e compreso molti aspetti di questo virus rimangono ancora argomenti ignoti che la scienza e la ricerca sta cercando in tempi brevi di risolvere e chiarire.
Un aspetto molto importante che è essenziale per capire come proteggersi dal Coronavirus è sapere se è possibile avere delle “ricadute” di Covid 19 , cioè se ci possiamo infettare di nuovo di Coronavirus
Non ci sono ancora dati affidabili, e quasi tutti gli esperti si dividono tra ottimismo e cautela, ricordando che le malattie che non producono una qualche forma di protezione immunitaria, quanto meno transitoria, si contano sulle dita di una mano; ma che, al contempo, la prova definitiva che il nostro organismo riesca a immunizzarsi contro Sars-Cov-2 ancora non l’abbiamo.
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In attesa di una risposta certa possiamo solo leggere le storie che testimoniano questa situazione.
Prendiamo come esempio una delle ultime storie relative alla possibilità di contagiarsi di nuovo col Covid che arriva dall’ America : un articolo di Vox dell’autore Clay Ackerly, un medico di Washington che racconta la storia di un suo giovane paziente colpito da Covid due volte a soli tre mesi di distanza, e con sintomi ancora più gravi la seconda volta.
La malattia sarebbe stata confermata da un tampone e la guarigione certificata sempre da altri tamponi negativi. La “ricaduta” sarebbe da attribuire ad una parente più giovane. Oppure l’alternativa è che – scrive il medico – che l’infezione sia durata per ben tre mesi, anche se è una possibilità che il dottore si sente di escludere.
E sempre il dottore arriva a definire l’immunità di gregge un’ “illusione” nella speranza di uscire dal Covid considerata questa storia visto che il virus sembrerebbe anche più pericoloso in caso di reinfezioni successive.
L’articolo come potete immaginare ha scatenato immediatamente un acceso dibattito. Molti esperti hanno dato spiegazioni differenti riguardo alla ricaduta.Infatti è possibile (per quanto raro) che la malattia si prolunghi per mesi, magari in stato latente, prima di riacutizzarsi e tornare evidente con nuovi sintomi.
Un’altra opzione molto concreta è che i tamponi utilizzati per le diagnosi non hano funzionato ; potrebbe essere stato un banale raffreddore : i sintomi lievi sperimentati la prima volta, e l’errore del tampone che può confondere Sars-Cov-2 con altri Coronavirus come quelli che provocano il raffreddore.
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