“Le Piazze del Sapere”, la rete di associazioni del terzo settore che operano in Terra di Lavoro per diffondere la cultura come fattore di socialitร , intervengono attraverso un comunicato stampa sulla Biblioteca civica e Archivio di Stato di Caserta.
Il comunicato stampa:
“In questi giorni sulla stampa vi sono stati intere pagine dedicate a due beni comuni fondamentali per la nostra memoria storica ed il futuro della nostra identitร culturale: la Biblioteca Civica e lโArchivio di Stato. In merito allโArchivio viene data la buona notizia dellโavvio di un importante progetto di innovazione tecnologica, finanziato dalla Regione Campania.
Ma non si fa nessun riferimento alla data di riapertura al pubblico,in particolare della sala studio e ricerche nellanuova sede della Reggia (ex Aeronautica). Come รจ stato di recente denunciato dal Comitato e da AppiaPolis continua lo scandalo di una struttura del Mibac con appalti e progetti di cantieri incompleti, con un dispendio ingente di risorse pubbliche. Basta pensare che dal 1972 si continua a pagare un canone per la sede provvisoria di via dei Bersaglieri, dove rimane ancora depositata gran parte dei documenti, per i quali si รจ interrotto il trasloco in un capannone nellโarea industriale del Volturno Nord. Mentre migliaia di volumi (parte di importanti fondi storici come quelli di Peppino Capobianco, Mario Pignataro ed altri) sono stati dirottati a Benevento.
Intanto continua la telenovela del nuovo insediamento nei locali prestigiosi della Reggia Vanvitelliana. Nel 1995 fu individuata come sede dellโArchivio, lโEmiciclo ex Pollio, dove sono in corso lavori di ristrutturazione, che sembrano infiniti. Nel 2016 sono stati consegnati i locali dellโex aereonautica in Reggia, dove sono stati effettuati altri lavori di adeguamento strutturale per la sala di lettura ed accesso al pubblico, che sono terminati da mesi ma mancano le verifiche di collaudo, per cui i documenti non sono ancora fruibili.
Il risultato assurdo รจ che oggi lโArchivio risulta smembrato, un progetto incompiuto: gli uffici sono in Reggia, le carte sono rimaste nella vecchia sede, esposte agli allagamenti, agli scoli fognari. I volumi giacciono in un deposito, una parte dei documenti รจ finita in un altro deposito. Va bene avviare la digitalizzione dei documenti, ma quando si potrร ritornare a consultare, studiare e curiosare tra le carte della nostra storia? Per lโennesimo volta poniamo questa domanda al nuovo direttore, che non รจ responsabile degli scempi e dello sperpero di danaro pubblico finora avvenuto ai danni dellโerario. Si spera che qualcuno, come la Corte dei conti, avvii una indagine conoscitiva per definire ed individuare le responsabilitร di alcuni dei massimi organi del Mibact.
Invece qui tutto tace, la cultura puรฒ attendere. Nella scandalosa vicenda che si trascina da decenni le istituzioni e politici locali (dal sindaco al Presidente della Provincia) fingono di non vedere, assistono inermi al perdurare di una sorta di โdeserto della culturaโ. E intanto Terra di Lavoro continua a rimanere inchiodata negli ultimi posti per la qualitร della vita, per essere il luogo dove si legge di meno in Italia, per scarsa fruibilitร di uno dei patrimoni storici ed artistici piรน ricco al mondo. E lโironia della sorte vuole che il teatro di questo spettacolo oggi si sia spostato nei locali del monumento piรน famoso, la Reggia Vanvitelliana, dove si trova un altro pezzo importante dellโArchivio storico. Forse anche la nuova direttrice Tiziana Maffei qualcosa potrebbe dire e fare in merito.”
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Articolo pubblicato il giorno 14 Luglio 2020 - 10:31