“L’amore che salva” è il romanzo di esordio di Ester Picone: donna napoletana che durante il lockdown ha perso il lavoro realizzando il sogno di diventare scrittrice.
Le emozioni, la ricerca travagliata di stabilità e serenità, il pressante desiderio di incontrare l’uomo dei propri sogni e, attraverso quest’ultimo, il vero amore. Un amore che salva, perché riempie di gioia e sana ogni ferita, assumendo su di sé ogni fragilità umana. È questa la condizione esistenziale di Monica, protagonista del romanzo “L’amore che salva”, opera d’esordio di Ester Picone.
Napoletana, mamma di 45 anni, l’autrice si è occupata per quasi trent’anni di contabilità e amministrazione, coltivando in segreto il sogno di dedicarsi alla scrittura. Il lockdown, con le sue nefaste conseguenze sull’economia dell’intero Paese e non solo, le porta via il lavoro, ma le consente di dedicarsi alla scrittura e di realizzare così il sogno di una vita. L’amore che salva è il suo romanzo d’esordio, ma stile ed incisività lasciano presagire che leggeremo ancora sugli scaffali delle librerie il nome di Ester Picone.
L’opera racconta una storia che invita il lettore a riscoprire se stesso, al di là di un mondo fatto di apparenze, e a lottare per tutto ciò che desidera conquistare nella vita. Monica è una donna che riesce a badare a se stessa, a guardare al proprio futuro in modo positivo e propositivo, a non perdere di vista gli obiettivi che vuole raggiungere, sia sotto il profilo relazionale che sotto quello professionale. Dalla trama emerge chiaramente il mondo interiore della protagonista, che cerca di vivere in pienezza ogni situazione e di restare al contempo in ascolto delle proprie emozioni, dei propri desideri. Ed è proprio nella fitta rete di relazioni, di amicizie e storie d’amore che Monica sperimenta la difficoltà di prendere una scelta drastica, che non ammette ripensamenti: una scelta per riuscire ad essere davvero sincera con se stessa e dare una chiara direzione alla sua vita, un senso che va oltre l’ottenimento di piaceri effimeri dal retrogusto amaro.
«Questo romanzo – ha commentato lo scrittore Edoardo Cibelli, docente universitario, saggista e sacerdote – riesce bene a trasmettere, da una parte, la drammaticità e la fragilità della vita umana, nonché i limiti imposti dall’accoglienza dell’altro nel proprio orizzonte esistenziale, e, dall’altra, la bellezza, la novità, la possibilità di superare con fatica ogni ostacolo che separa dal bene ricercato».
Un’opera da leggere quest’estate, in riva al mare o al fresco della montagna, per rilassarsi ed emozionarsi, ma anche per elaborare una riflessione personale sulle tematiche dell’interiorità, degli affetti, delle relazioni d’amore.
Articolo pubblicato il giorno 16 Luglio 2020 - 09:45