“Ice Cream Truck” è il secondo singolo di Richie Ravello estratto dall’Ep in uscita dopo l’estate. In tutti i digital stores dall’8 luglio per A Different Records.
Dopo Mixing, il primo singolo pubblicato a giugno, è la volta di Ice Cream Truck, un brano fresco e cremoso.
Questa volta Richie Ravello è accompagnato, oltre che dalla voce dello statunitense Ryan Spring Dooley, artista poliedrico, plastico, manipolatore della materia, parte attiva del nuovo progetto e autore anche questa volta della copertina, da Juppy Nash (USA) ed Elisa Zoot, cantante italo-inglese frontwoman della rock band londinese Black Casino and the Ghost che nel 2018 ha collaborato con i Calibro 35.
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“Il rumore incessante del traffico cittadino ha favorito il suono potente del ritmo funk per attirare a se i ballerini di break dance. Le onde sonore dei bassi coprivano lunghe distanze, facendo si che i dj potessero farsi sentire fino ai confini del proprio quartiere.”
[Groove Music: The Art and Culture of the Hip-Hop DJ -Mark Katz]
Chi è Richie Ravello?
“Il figlio di un padre spagnolo e una madre inglese. Sono cresciuto a Londra, me ne sono andato a 5 anni per poi tornarci a 26. Adesso faccio musica baciato dal sole del Golfo, a Napoli. Il progetto musicale non si risolve con una sola mente ma e’ in continua ricerca di collaborazioni da includere in questo contenitore chiamato Richie Ravello… è proprio alla base della sua essenza creare prodotti figli di una collaborazione continua e allargata.”
Nel 2017 ha pubblicato il suo primo album per l’etichetta Locale Internazionale.
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Ryan Spring Dooley nasce nel 1977 nella città di Madison, Wisconsin, USA.
Cresce in una comunità di artisti insieme alla madre, pittrice e ballerina di danza contemporanea.
Frequenta l’accademia di belle arti presso l’università del Minnesota spingendo da subito la propria ricerca verso lo sviluppo di un’arte totale, in cui tutto si contamina: musica, pittura, storia, fotografia, ceramica, scultura, video, graffiti…
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Si laurea nel 1999 all’Università degli studi di Pavia, durante il quale ha il piacere non solo di approfondire le proprie ricerche teoriche sulla cultura pittorica italiana, ma anche la possibilità di includere nella proprio percorso artistico il teatro, grazie all’incontro con Peter Schuman ed il suo Bread and Puppets Theatre.
Viaggia a lungo in Europa con importanti soste a Parigi, Madrid e Lisbona.
In Francia nascono i primi dialoghi con la strada, qui sviluppa una serie di interventi utilizzando stoffe e carta di recupero, rientrato negli Stati Uniti si avvicina sempre di più al mondo della Street Art e del writing (con il nome di Marvin Crushler).
Nel 2000 decide di stabilirsi in Italia, tra la campagna pavese e Milano: la vita in queste piccole realtà, messa a confronto con la dispersione e la spersonalizzazione delle metropoli americane, gli fa capire quanto sia importante mettere costantemente in relazione la Street Art con il luogo e la storia locale, cercando di creare un dialogo armonioso tra le due.
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Sviluppa in questi anni uno stile che affonda le proprie radici nella pittura pura, ma che allo stesso tempo si estende a tutto il vasto spettro delle arti: pennello, spray, scultura e paste up si fondono insieme sulla parete.
Questi anni di ricerca artistica sono scanditi dalla partecipazione a numerose jam, mostre collettive e personali, in cui ha l’opportunità di confrontare i propri punti di vista e di misurarsi con il pubblico, con il quale vuole creare un rapporto di intenso scambio di emozioni e idee, trovando soprattutto nella pittura, cosi’ come nel video, un modo dinamico e completo di comunicare.
Articolo pubblicato il giorno 8 Luglio 2020 - 08:51 / di Cronache della Campania