Esiste spesso un legame tra psoriasi, malattie infiammatorie intestinali e artrite, ecco perché il Policlinico Federico II di Napoli ha scelto di istituire un ambulatorio dedicato alla gestione integrata paziente tra dermatologia, gastroenterologia e reumatologia. «Grazie alla professionalità dei nostri esperti e alla loro capacità di creare sinergie continuiamo a potenziare la nostra offerta assistenziale», spiega la direttrice generale Anna Iervolino. «Del resto – aggiunge – l’indirizzo del presidente De Luca rispetto ai compiti di questa Azienda ospedaliera regionale è chiaro: implementare sempre più l’offerta assistenziale per garantire, nel pubblico, una risposta efficiente anche su patologie che necessitano di preparazione ultraspecialistica e multidisciplinare».
Per questo il nuovo ambulatorio coniuga l’esperienza di Gabriella Fabbrocini (direttrice della Clinica Dermatologia, AOU Federico II), Raffaele Scarpa (direttore della Reumatologia, AOU Federico II), e Fabiana Castiglione (Responsabile della UOS Malattie infiammatorie croniche intestinali, AOU Federico II).
«La psoriasi – dice Fabbricini – è una delle patologie infiammatorie croniche cutanee più comuni,-. Basti pensare che colpisce circa il 3% della popolazione con 1 milione e 800 mila casi in tutta Italia, dei quali il 25-30% in forma moderata-grave». Purtroppo, «non si tratta di una malattia solo cutanea; – aggiunge Scarpa – fino al 30% dei pazienti con psoriasi può sviluppare nel corso della sua vita un coinvolgimento articolare (artrite psoriasica), la cui diagnosi e terapia precoce è di fondamentale importanza». Ed è accertato che, allo stesso tempo, «i soggetti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali – rileva Castiglione – hanno un maggiore rischio di sviluppare psoriasi e artrite rispetto alla popolazione generale (rischio aumentato fino a 9 volte)».
Ecco perché la decisione di procedere, in casi selezionati, con un percorso di gestione integrata e multidisciplinare di queste patologie. L’obiettivo è come sempre quello di fornire una risposta concreta ai bisogni dei pazienti, troppo spesso costretti a lunghe trafile e rimpalli tra un medico e l’altro. Nel segno di una presa in cario a 360 gradi del paziente l’Azienda ospedaliera universitaria della Federico II di Napoli ha dato vita al Percorso assistenziale ambulatoriale coordinato e continuativo di dermatologia-gastroenterologia-reumatologia. Il percorso è rivolto a pazienti affetti da patologie infiammatorie croniche che raggruppano più diagnosi di pertinenza di 3 branche specialistiche quali dermatologia, reumatologia e gastroenterologia (psoriasi, artrite psoriasica e malattie infiammatorie croniche intestinali). Il candidato ideale per questo percorso multidisciplinare è dunque un paziente affetto psoriasi non solo quando le comorbidità articolari o gastrointestinali siano conclamate, ma anche quando siano sospette o il rischio di sviluppare tali comorbidità si da considerarsi c elevato per fattori come familiarità, forme cliniche o per la presenza di segni e sintomi predittivi.
«La coesistenza in questi pazienti di manifestazioni che possono interessare contemporaneamente 3 branche della medicina – spiegano gli specialisti – ne rende più complessa la gestione clinica, imponendo un approccio multidisciplinare sia alla scelta terapeutica che al follow-up. Da qui l’esigenza di venire incontro alle esigenze di questi pazienti con l’istituzione di un percorso dedicato. L’approccio multidisciplinare è quello di una medicina al passo con i tempi, che risponde meglio ai pazienti e non disperde le risorse, indispensabile al fine di ottimizzare le diagnosi e le cure dei pazienti che presentano sintomi “di confine” tra diversi ambiti specialistici, riducendo al contempo il numero di esami diagnostici e i lunghi tempi di attesa che avrebbero richiesto consulenze separate e non integrate tra loro». Un commento più che favorevole è arrivato anche dalle associazioni di pazienti presenti. Salvo Leone, Direttore Generale di AMICI Onlus ha sottolineato come il percorso nato alla Federico II sia «un’eccellenza nazionale». «Se abbiamo deciso di essere qui a Napoli oggi – ha detto – qui si è fatto qualcosa che non si fa da nessun altra parte. Questo centro prende il carico il paziente e tutte le sue esigenze di salute nell’ottica di una sanità che promuove la medicina d’iniziativa».
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