A distanza di pochi giorni i bagnanti hanno allertato la Guardia costiera per tre cetacei morti in mare nei comuni di Massa Lubrense, Positano, e Cetara, tre località poco distanti tra la costiera Amalfitana e Sorrentina.
I militari della Guardia costiera hanno immediatamente risposto alle segnalazioni rinvenendo due delfini, della specie stenella striata, entrambi con evidenti ferite al ventre mentre l’altro mammifero è stato ritrovato nei pressi di una scogliera in avanzato stato di decomposizione. In merito alle cause dei decessi si è in attesa delle analisi del caso ma tra le principali ipotesi avanzate c’è l’interazione dei delfini con la pesca. I delfini potrebbero essere rimasti feriti dopo essersi avvicinati alle reti e alle attrezzature da pesca dei tanti piccoli pescherecci in mare nelle aree della costiera in Campania.
Uno dei delfini morti è stato ritrovato nelle acque del comune di Massa Lubrense nella zona dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, partner del progetto europeo Life Delfi, cofinanziato attraverso il Programma Life dell’Unione Europea e coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-Irbim) con cui collaborano Legambiente Onlus, Università di Padova e di Siena, quattro Aree marine protette (Punta Campanella, Isole Egadi, Tavolara – Punta Coda Cavallo, Torre del Cerrano), Filicudi Wildlife Conservation e il Blue World Institute (Croazia).
L’obiettivo principale di Life Delfi è proprio quello di ridurre le interazioni tra delfini – in particolare dei delfini tursiope (Tursiops truncatus) – e la pesca professionale nel mar Tirreno, nel mar Adriatico (compresa la costa della Croazia), in Sicilia e in Sardegna. “Tre casi del genere sono una assoluta novità in queste acque. In particolare nel Parco marino di Punta Campanella non ricordiamo casi di delfini morti in passato. In ogni caso, a breve ci saranno degli incontri per definire e avviare le attività di Life Delfi di cui mai come ora sembra esserci bisogno”, dichiara Raffaele Di Palma dell’Ufficio stampa Area Marina Protetta Punta Campanella.
“In attesa di conoscere le cause della morte di questi tre mammiferi, ribadiamo ancora una volta quanto sia urgente trovare una soluzione per limitare le interazioni tra i delfini e la pesca professionale”, dichiara Alessandro Lucchetti del CNR-Irbim, coordinato del progetto Life Delfi cofinanziato attraverso lo strumento finanziario europeo del Programma Life. “Il progetto Life Delfi ha preso il via da pochi mesi e prevede una serie di azioni che vanno dal coinvolgimento e la formazione dei pescatori all’introduzione di nuove tecnologie per ridurre al minimo il fenomeno del bycatch, le catture accidentali, dei delfini.
Grazie all’introduzione di dissuasori acustici e deterrenti visivi di nuova generazione il team di Life Delfi cercherà di diminuire il tasso di mortalità dei delfini dovuta all’interazione delfini-pescatori”. Inoltre il progetto prevede la formazione dei rescue team, delle vere e proprie squadre di soccorso che opereranno in mare e pronte a intervenire in caso di delfini feriti o in difficoltà. “Life Delfi ha la missione di riuscire a trovare una convivenza possibile tra delfini e pescatori, tra le azioni di progetto è prevista la promozione di attività economiche alternative, come il dolphin watching, e attività di citizen science per sensibilizzare il grande pubblico”, dichiara Stefano Di Marco, coordinatore Progetti di Legambiente.
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