La Dda di Napoli starebbe valutando la richiesta al Tribunale di un’ulteriore misura cautelare nei confronti di Adolfo Greco, imprenditore stabiese detenuto ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Olimpo.
Così mentre il re del latte, fresco di sentenza di risarcitoria dopo essersi costituito parte civile nello stesso procedimento che lo vede imputato, ha fatto sapere di voler esporre la sua versione dei fatti al tribunale dopo oltre due anni di detenzione cautelare, la pubblica accusa sarebbe pronta a chiedere il sequestro conservativo dei beni dell’imprenditore. Greco è ritenuto il dominus principale dell’Inchiesta Olimpo ed è accusato di essere il collegamento tra imprenditori vittime delle estorsioni e la criminalità organizzata.
Ma non solo, è considerato allo stesso tempo una vittima del sistema ma anche parte di esso. Ed è per questo che si è costituito parte civile nell’ambito dello stesso procedimento che si svolge con rito ordinario a Torre Annunziata. E’ stato destinatario di una misura cautelare il 5 dicembre del 2018, insieme ad altri soggetti ritenuti esponenti della criminalità organizzata egemone sul territorio di Castellammare, comuni limitrofi e Monti Lattari.
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Il 14 gennaio il Tribunale di Torre Annunziata aveva accolto, dopo numerose istanze degli avvocati difensori, la richiesta di rimodulazione della custodia cautelare agli arresti domiciliari. Una scarcerazione bloccata la mattina successiva a causa di una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Alla base di questa misura l’accusa di aver favorito i Casalesi nella vendita del latte nel casertano senza perdere la concessione Parmalat. Il 20 gennaio Greco è stato poi trasferito nell’ambulatorio del carcere di Torino per gravi un aggravarsi del quadro clinico. A metà marzo l’imprenditore è ritornato a casa dove ha festeggiato il 20 aprile il suo 70esimo compleanno.
Articolo pubblicato il giorno 21 Luglio 2020 - 12:40