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CASSA INTEGRAZIONE non ancora ricevuta Come mai ?

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La cassa integrazione è una delle misure principali di sostegno ai lavoratori in crisi sopratutto per l’emergenza sanitaria. Ma molti non hanno ricevuto niente.

Durante la prima fase dell’emergenza Coronavirus uno dei primi provvedimenti fatti dal Governo per sostenere i lavoratori colpiti dalla crisi economica a causa della Pandemia è stata la CIG,la Cassa Integrazione.

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Infatti con il Decreto Cura Italia del 16 Marzo fu estesa a tutte imprese,anche quelle con meno di 5 dipendenti,per un massimo di nove settimane.
Ma secondo alcuni dati forniti da Repubblica molti lavoratori non hanno ancora ricevuto la Cig e sono sostanzialmente senza alcun sostegno economico da Marzo,almeno secondo i dati.
Ma chi dovrebbe erogare il denaro della CIG ?
Nella maggioranza dei casi (1,5 milioni di lavoratori) dovrebbe essere l‘INPS,la parte restante invece tramite il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (Fsba)
Ciò nonostante il grande ritardo è per due motivi : la burocraziona che oramai è diventata insostenibile a tutti i livelli e l’enorme numero dei beneficiari della Cassa Integrazione.

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I MOTIVI DEL RITARDO

Va detto che la cassa integrazione non è una sola ma è suddivsa in tre tipi,una per ogni situazione : quella ordinaria, prevista per situazioni che sfuggono al controllo dell’impresa; straordinaria, a cui si può accedere se l’azienda è in difficoltà e, infine, in deroga che va a coprire tutti quei casi non previsti dalle prime due,  ed è proprio questa quella su cui si è puntato nel decreto Cura Italia. In più il sostegno economico fornito dalla Cig può essere totale o parziale, a seconda che venga erogato per coprire tutte o solo un numero determinato di ore lavorative.

I TEMPI BUROCRATICI

Stando ai dati pubblicati dall’Inps a inizio maggio, la maggioranza di coloro che avevano fatto richiesta della Cig risultava già pagata o in corso di pagamento. Confermata anche dal direttore dell’ente, Pasquale Tridico, che parlava di ritardi solo per una minoranza dovuto ai tempi burocratici che richiedono almeno due mesi per essere completare la pratica.
E un altro dei dei motivi dei ritardi, soprattutto per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, riguardava anche il coinvolgimento degli enti regionali.
Infatti, per le prime nove settimane la Cig è di competenza delle Regioni, che si occupano di smistare le pratiche, e poi passa direttamente all’Inps.
Un processo abbastanza complicato che rischia di impantanarsi in più fasi.

Ed inoltre Il Sole 24ore riporta che la numerosità delle norme delle circolari e dei regolamenti rende difficile alle aziende farne richiesta.
Dal 12 marzo, infatti, sono stati emanati ben 26 atti dall’Inps, più svariate comunicazioni interne e circolari del ministero del Lavoro. Spesso è anche problematico comprendere a quale tipo di Cig si ha diritto in base alle condizioni della propria società.


Articolo pubblicato il giorno 7 Luglio 2020 - 18:45



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