Con le carte di credito sottratte ai clienti delle banche facevano puntate da migliaia di euro nei casino’ della Slovenia, oltre a prelevare dagli Atm di tutta Italia.
Faceva base a Napoli l’organizzazione criminale sgominata grazie all’operazione ‘Incognito’ – condotta dalla Procura partenopea – che ha portato all’esecuzione di undici misure cautelari (dieci in carcere, mentre altre tre persone sono ricercate). Associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e all’indebita utilizzazione, con attivazione con metodi fraudolenti, di carte di credito/debito di illecita provenienza i reati contestati. La truffa si snodava in tre passaggi: il furto delle carte di credito dai centri meccanizzati postali dove la carte vengono stoccate prima di essere spedite ai destinatari; il reperimento – attraverso tecniche di ingegneria sociale – dei dati necessari all’attivazione delle stesse da ottenere dagli ignari clienti o dalle banche stesse grazie a una serie di espedienti informatici; infine l’utilizzo delle carte, una volta attivate, in vari casino’ sloveni o per prelevare dagli sportelli automatici in Italia, ma anche in Svizzera.
L’indagine, durata oltre otto mesi, ha permesso di ricostruire l’organigramma del sodalizio e di documentare 133 prelievi andati a segno, commessi da gennaio a maggio 2019, ai danni di 122 parti offese per un totale di diverse centinaia di migliaia di euro. Nel corso dell’indagine sono state inoltre sequestrate 220 carte di credito di provenienza illecita e 7.450 euro in contanti. Ad eseguire i provvedimenti emessi dal Gip di Napoli sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo di Verbania insieme con i colleghi dei Comandi provinciali di Napoli, Caserta e Bologna, con la collaborazione della polizia slovena e di quella svizzera. L’indagine e’ stata avviata nel marzo 2019 in seguito all’arresto, a Napoli, di uno dei responsabili della rapina a mano armata all’ufficio postale di Nonio (Verbania) del dicembre 2018. Nel corso della perquisizione domiciliare i carabinieri trovarono una carta di credito intestata a una donna del Nord Italia, del tutto estranea alla persona arrestata. La carta di credito, riportante una firma falsa e mai giunta all’intestataria, era stata utilizzata in un casino’ sloveno; una ulteriore verifica ha consentito di appurare che era stata sottratta, alla fine di gennaio 2019 insieme con molte altre di uno stesso lotto, dal centro meccanizzato postale di Milano Roserio. Analizzando i movimenti di tutte le carte di credito di quel lotto e’ emerso che molte erano state utilizzate indebitamente nei casino’ sloveni o in esercizi pubblici o atm italiani. Le indagini hanno fatto cosi’ emergere l’esistenza di una organizzazione ben strutturata in grado di utilizzare tecniche di “social engineering” e “spoofing” per truffare banche e clienti contattando di volta in volta i destinatari delle carte, di bypassare i sistemi di sicurezza di uffici pubblici e istituti finanziari, e ottenere i dati riservati necessari ad attivare le carte di credito a disposizione. Della truffa subita le vittime si accorgevano solo a cose fatte, dalla lettura dell’estratto conto.