“Non si fermava piu’… buttava mazzate e mentre picchiava i bambini le mazze si sono spezzate…”. Descrive violenze inaudite Valentina Casa, la madre di Giuseppe, il Bimbo di 6 anni morto il 27 gennaio 2019 a Cardito, ucciso dai colpi di bastone sferrati dal suo ex compagno Tony Essobdi Badre, 25 anni, insieme con lei sotto processo a Napoli. Oggi, nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, tocca agli imputati rispondere alle domande del pm Fabio Sozio, della giuria e degli avvocati.
Parole, quella della donna, che mettono i brividi: “…in quel momento sembrava un diavolo… picchiava i bambini anche quando sono caduti…” poi, secondo la sua versione dei fatti, Tony, rivolge la violenze anche contro di lei: “…mi ha tirato i capelli e mi ha dato un morso dietro i capelli”. Valentina, che finora era apparsa impassibile al processo, riferisce anche di un altro episodio di violenza, avvenuto il giorno prima della morte del figlio: “…sabato sera aveva tirato i capelli alla bambina (la sorellina di Giuseppe, ndr) e gli erano rimaste le ciocche in mano…”.
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“Ero agitata, non sapevo cosa fare”: cosi’ Valentina Casa ha risposto al pm Fabio Sozio che le ha chiesto come mai, al 118, aveva riferito che i bambini erano stati investiti, quando, invece, a ridurli in quelle condizioni era stato il suo ex compagno, Tony Essobdi Badre, che li aveva colpiti con calci, pugni, schiaffi e anche con un bastone della scopa
. Durante l’esposizione dei fatti e’ apparsa tranquilla: solo in un paio di occasioni si e’ lasciata andare alle lacrime. La terza Corte di Assise, davanti alla quale si sta celebrando il processo, si dovra’ pronunciare, il prossimo 16 settembre, in merito alla richiesta di una perizia sulla capacita’ di intendere e volere di Valentina Casa, avanzata dai suoi legali. Qualora l’istanza dovesse essere rigettata il 23 settembre dovrebbe tenersi la requisitoria del pm alla quale seguiranno gli interventi degli avvocati di parte civile.
Il 30 settembre, invece, dovrebbero tenersi le arringhe degli avvocati difensori di Essobdi e Casa che sono accusati, rispettivamente, dell’omicidio volontario di Giuseppe, del tentato omicidio della sorellina N. e dei maltrattamenti di Giuseppe, N. dell’altra sorellina E. A Valentina viene contestato anche di omissione.
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