Aumento del costo del biglietto per la visita al Vesuvio, protesta la Confesercenti. Il Presidente Schiavo, intervenga De Luca.
Confesercenti Campania protesta, sottolinea una nota, “per l’aumento del 46% del prezzo di ingresso per la visita al ‘Cratere del Vesuvio’, che disincentiva enormemente il flusso turistico, gia’ ridotto dopo il lockdown, con ricadute pesanti sul lavoro delle guide vulcanologiche e dell’intera filiera”.
“Siamo al paradosso – sostiene Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania – perche’ l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio penso sia l’unico in Europa se non al mondo che ha aumentato il prezzo di ingresso dopo l’emergenza Covid-19. Passare da 8 euro a 11.68 disincentiva ulteriormente il turismo, gia’ segnato dalla crisi per i motivi che conosciamo. Confesercenti/Figav ha gia’ affrontato enormi sacrifici per promuovere visite guidate al Vesuvio, convogliando flussi turistici e coinvolgendo tour operator, agenzie e bus charter”.
“In un momento di enorme difficolta’ economica un Ente del genere – prosegue Schiavo – dovrebbe fungere da traino e da attrattore per far lavorare i ristoranti, le guide, gli accompagnatori, i tour operator, le agenzie di viaggi, gli alberghi del settore: la “mission” e’ favorire l’economia della Campania e non ostacolarla alzando queste barricate.
Peraltro in una zona piena di disservizi, dall’assenza di servizi igienici alla precarieta’ delle vie d’accesso”. “Chiediamo pertanto – conclude Schiavo – al governatore De Luca di intervenire, anche perche’ questo stato di cose e’ contrario ai suoi obiettivi e in contrapposizione all’iniziativa “Campania Sicura”. Le attrazioni della nostra splendida regione possono e devono essere un conduttore per far arrivare il turismo in Campania, salvando nel contempo l’economia della nostra terra”.
Per la Figav (Federazione Italiana Guide Alpine e Vulcanologiche) “l’aumento dei biglietti arriva dopo la mancanza dei servizi igienici, che nel 2020 e’ inaccettabile. Ma non solo: la prenotazione esclusivamente online dei ticket e’ un assurdo, perche’ chi sale a quota 1000 metri non sa come fare il biglietto, per mancanza di linea e con un wi-fi debolissimo. Inoltre il contingentamento rimane come se fossimo ancora in Fase 2, 15 persone ogni 15 minuti, e se si ritarda piu’ di mezz’ora il biglietto scade, si e’ costretti a rifarne un altro.
Un’altra variazione post covid e’ che le Guide Turistiche, che hanno intenzione di assistere il gruppo nella salita al cratere, devono fare il biglietto, quando, esibendo la loro licenza, entrano dovunque, non solo in Italia ma anche in Europa. Cosi’ facendo si ottiene un unico risultato: disincentivare la visita al Vesuvio, che fino all’anno scorso era il secondo sito piu’ visitato in Campania”.
Articolo pubblicato il giorno 18 Luglio 2020 - 09:00