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Zanardi, inchiesta sull’ incidente: perizia su handbike e nuovi interrogatori

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Zanardi, inchiesta sull’ incidente: perizia su handbike e nuovi interrogatori. Errore umano o guasto meccanico? Modalità logistico-organizzative non appropriate all’evento?

Sono questi i principali nodi che dovrà sciogliere l’inchiesta condotta dai carabinieri di Montepulciano (Siena) e coordinata dal sostituto procuratore di Siena Serena Menicucci, sull’incidente, avvenuto venerdì pomeriggio, al chilometro 39+800 della strada provinciale 146, nel territorio comunale di Pienza (Siena), in cui è rimasto gravemente ferito Alex Zanardi, il campione paralimpico bolognese che, con la sua handbike, stava partecipando alla staffetta ‘Obiettivo Tricolore’, ideata e promossa da Obiettivo 3, progetto fondato dallo stesso ex pilota di Formula 1 per dare un segnale di rinascita al Paese duramente colpito dall’epidemia di coronavirus. Le risposte potrebbero arrivare da una perizia tecnica sull’handbike del campione e, per quanto riguarda gli aspetti legati alla sicurezza della manifestazione, dagli interrogatori che i magistrati stanno svolgendo da sabato e che sono ripresi anche questa mattina.

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Per ora l’unico indagato per l’incidente è l’autotrasportatore Marco Ciacci, 44 anni, residente a Castelnuovo Berardenga (Siena), che si trovava alla guida dell’autocarro contro cui è andato a urtare Zanardi, che alla fine di una discesa, imboccando una curva a destra, è scivolato invadendo la corsia opposta. Per Ciacci l’ipotesi di reato è quella di lesioni gravissime da incidente stradale, “ma è un atto dovuto”, ha spiegato fin da subito il procuratore capo di Siena Salvatore Vitiello. Ieri è stato a lungo sentito, come persona informata dei fatti, Marcello Bartolozzi di Sinalunga (Siena), grande appassionato di bicicletta, componente della staffetta e tra i testimoni dell’incidente. Per circa tre ore, Bartolozzi ha raccontato molti dettagli utili alle indagini sulla dinamica dello scontro di Zanardi con l’autocarro che viaggiava in direzione opposta. Bartolozzi è stato il primo ad accorrere in soccorso di Zanardi, perché era il ciclista subito dietro di lui. Tra le cause dell’incidente non c’è tuttavia una distrazione fatale da parte di Zanardi, già peraltro accertata dalla procura con la visione dei filmati amatoriali acquisiti. “Escludo nella maniera più categorica che Zanardi avesse in mano il telefono cellulare al momento dell’incidente”, ha ribadito il procuratore Vitello. La procura prossimamente intende affidare delle perizie a dei consulenti tecnici d’ufficio. Per quanto riguarda l’aspetto organizzativo dell’evento, agli atti dell’inchiesta è emerso che nessuna autorizzazione o permesso era stato richiesto dagli organizzatori ai Comuni del territorio senese durante il passaggio della carovana di ciclisti disabili. Per questo i magistrati hanno sentito, e continueranno a farlo anche oggi, i comandanti delle polizie municipali di Sinalunga, Torrita di Siena, Montepulciano e Pienza, e i rappresentanti delle amministrazioni comunali.Il comandante della polizia municipale di Sinalunga, Fabrizio Giannini, che ha risposto alle domande dei magistrati sugli eventuali controlli del traffico messi in atto dai vigili urbani durante la staffetta.

 


Articolo pubblicato il giorno 23 Giugno 2020 - 12:39



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