I primi hanno presentato al sindaco Carmine Addeo ed all’assessore ai Lavori Pubblici, all’Ecologia ed all’Igiene Pubblica Luigi Cappella, il 27 maggio delle petizioni per vietare l’implementazione di reti 5G e di inibire il potenziamento delle antenne sul territorio comunale, limitando l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici artificiali (CEM). Oltre alla documentazione dell’ Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente (ISDE), dell’Associazione per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog ( A.P.P.L.E.) e dell’Associazione Italiana Elettrosensibili (AIE), il Comitato ha sottoposto alla Giunta Addeo lo schema di deliberazione per la moratoria precauzionale contro la sperimentazione in Italia della tecnologia di quinta generazione nota come 5G, già adottata da oltre 500 Comuni d’Italia.
“Alle abituali assicurazioni di rito dell’assessore Luigi Cappella, non sono seguiti fatti ed atti concreti della Giunta Addeo”, commenta Allocca, “che non ha aderito (anche semplicemente con un ordine del giorno!) neppure alla Giornata nazionale di mobilitazione unitaria svoltasi sabato 20 giugno, proclamata dall’Alleanza Italiana Stop 5G con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia (ANPCI). Ed ancora il sindaco e gli Uffici comunali interpellati non hanno ancora comunicato le informazioni ambientali richieste – e dovute anche ai sensi del DLegvo n 33/2013 – da Legambiente Iride il 14 maggio scorso, con riferimento ai timori dei residenti di Traversa Sena per l’ installazione dell’antenna per la telefonia mobile. Allo stato resta alta la guardia degli abitanti della zona già penalizzata dai campi elettromagnetici dell’ elettrodotto ENEL ed ora interessata dalla contestata realizzazione. Impegnati per la loro riconferma e sicuri del consenso ancorato all’ attività professionale nei confronti delle/dei paesane/i, nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, il loro silenzio di ieri e di oggi conferma il disinteresse e l’indifferenza sui temi ambientali delle Amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi venti anni”.
Riguardo, invece, il “Mozzibox”, l’iniziativa già promossa a Saviano nei mesi scorsi, poco prima del lockdown, nasce dall’esperienza del Progetto realizzato da un gruppo di studenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nell’ambito del corso di Rifiuti Solidi, per migliorare il problema dell’abbandono incontrollato dei mozziconi di sigaretta. Le socie ed i soci di “Radici” hanno infatti posizionato, in via sperimentale, nelle strade cittadine, diversi contenitori di latta, curandone direttamente lo smaltimento, per sensibilizzare le persone a non gettare a terra, lungo i percorsi di mobilità pedonale e o veicolare, i mozziconi di sigarette.
“Un’azione”, aggiunge Allocca, “per promuovere una maggiore attenzione al decoro urbano ed alla cura degli spazi e delle aree pubbliche con una rinnovata coscienza ambientale. Ma anche per sollecitare l’osservanza dell’art 40 della L n 221/2015 in materia ambientale per promuovere misure di green economy. Finora, infatti, gli interventi a carico del Comune per la raccolta nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale dei mozziconi dei prodotti da fumo; per sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo e per le sanzioni previste per l’inosservanza del divieto di abbandono dei mozziconi dei prodotti di fumo e dei rifiuti di piccolissime dimensioni (scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare) sono disattesi da sempre”.
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