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Rivenditore di auto stipulava falsi contratti di vendita per evadere l’Iva

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Rivenditore di auto stipulava falsi contratti di vendita per evadere l’Iva. Sequestro nei per 165mila euro. La Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per un valore complessivo di circa 165.000 euro, avente ad oggetto le disponibilità finanziarie della società PUNTO CARS S.r.l., con sede a Recale e operante nel settore del commercio di autovetture, nonché il patrimonio del suo legale rappresentante Zampella Umberto.

La misura cautelare reale è stata disposta dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, a seguito degli approfondimenti investigativi, in ordine alle risultanze di una precedente attività di verifica fiscale condotta nei confronti della citata società, all’esito della quale il rappresentante legale era stato denunciato per violazione dell’art. 2 del D.Lgs 74/2000, avendo indebitamente detratto l’IV A relativa ad operazioni soggettivamente inesistenti nelle dichiarazioni fiscali degli anni dal2014 al2016. Lo stesso, infatti, era risultato essere promotore ed organizzatore di un collaudato sistema di frode all’I.V.A., perpetrato nell’ambito della commercializzazione di auto di provenienza estera, attraverso l’interposizione di due ditte individuali rivelatisi delle cartiere, ossia soggetti economici evasori totali e privi di qualsiasi struttura aziendale, i cui responsabili sono stati denunciati per la violazione dell’art. 8 del D.Lgs 74/2000, avendo emesso fatture per operazioni inesistenti per un importo pari a circa 800 mila euro.

PUBBLICITA

Nel prosieguo delle indagini, i militari acquisivano, presso gli uffici della Motorizzazione Civile, la documentazione inerente l’immatricolazione delle autovetture oggetto di fatturazione, constatando due distinti modus operandi: o vi era una dichiarazione sostitutiva di atto notorio dell’acquirente che dichiarava falsamente di aver acquistato direttamente dal soggetto estero, ovvero vi era una fattura o un contratto di acquisto, anch’essi falsi, a dimostrazione del rapporto commerciale diretto tra l’acquirente finale e il soggetto estero. Con questi accorgimenti contabili in entrambi i casi l’IV A non era più dovuta all’atto dell’immatricolazione del mezzo in Italia. Gli acquirenti finali, sentiti dagli investigatori, hanno tuttavia disconosciuto totalmente la suddetta documentazione, dichiarando di aver acquistato le autovetture direttamente presso la PUNTO CARS S.r.l. che quindi aveva prodotto la falsa documentazione proprio per sottrarsi agli obblighi fiscali.Considerato l’elevato valore indiziario degli elementi raccolti, questa Procura ha richiesto al G.I.P.competente il sequestro del patrimonio illecitamente accumulato, anche al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione. Il G.I.P., aderendo alla predetta richiesta, ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità liquide della società e, per equivalente, dei beni nella disponibilità del rappresentante legale, sino alla concorrenza dell’importo delle imposte evase. I successivi accertamenti patrimoniali eseguiti dalle Fiamme Gialle hanno consentito di individuare oltre ad una discreta disponibilità di risorse finanziarie sui conti correnti societari, anche partecipazioni sociali e quattro autovetture. Gli esiti della presente attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per la repressione del grave fenomeno dell’evasione fiscale anche con riguardo agli scambi intracomunitari.


Articolo pubblicato il giorno 5 Giugno 2020 - 12:21

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