Processo Cerciello: “La sera della morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega non ero a Trastevere per spacciare droga. Non ho niente a che fare con alcuna cessione di stupefacenti”.
Lo ha detto il presunto pusher Italo Pompei nel corso dell’udienza di oggi – che si e’ svolta a porte chiuse, nell’aula Occorsio del tribunale di Roma – del processo per l’omicidio di Cerciello Rega avvenuto a Roma il 26 luglio scorso. Sempre Pompei ha spiegato in aula di non conoscere Cerciello e di non essere un informatore delle forze dell’ordine. E ha parlato anche di Sergio Brugiatelli, presunto mediatore nel tentato acquisto di droga da parte dei due studenti americani imputati per omicidio.
“Brugiatelli lo conosco, ma non e’ una persona affidabile e’ solo un ubriacone. Ci si puo’ parlare la mattina, ma il pomeriggio e la sera e’ perennemente sbronzo”. Di Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth, i due giovani americani arrestati per l’omicidio, Pompei ha riferito di aver visto solo Natale che, appena sono arrivati i militari in borghese e si sono identificati, “e’ scappato via come un fulmine”. Nella prossima udienza sara’ ascoltato Brugiatelli.
Nel corso dell’udienza e’ stato ascoltato anche il carabiniere D’Alessandro della stazione di piazza Farnese, che quella sera era fuori servizio ma assieme ad un collega noto’ che stava avvenendo una cessione di droga. Il militare ha ribadito che intimarono l’alt e dissero che erano carabinieri ma gli americani si diedero alla fuga.
Articolo pubblicato il giorno 24 Giugno 2020 - 22:04