img class="alignnone size-full wp-image-362184" src="https://www.cronachedellacampania.it/wp-content/uploads/2020/06/graveyard.jpg" alt="" width="620" height="428" />
Questa scoperta è stata possibile grazie alle onde gravitazionali che si formano quando dei corpi celesti enormi distorcono lo spazio-tempo che li circonda e inviano increspature attraverso l’universo. La prima osservazione delle onde gravitazionali è davvero recente, risale al 2015 e si è scoperto essere il risultato della collisione tra due buchi neri.
Negli ultimi anni gli esperimenti e le rilevazioni sono continuate dando agli scienziati tantissimo materiale di studio e sopratutto inedito.
La scoperta di questo team internazionale che utilizzando i rilevatori di onde gravitazionali in Italia e negli Stati Uniti, ha osservato un oggetto massiccio che va al di fuori di ogni classificazione attuale, presenta una massa maggiore rispetto a quello di una stella di neutroni, ma minore rispetto a qualunque buco nero rilevato ad oggi.
Ulteriori indagini sull’evento di fusione hanno evidenziato che gli oggetti a scontrarsi sono stati due, il primo con una massa 23 volte superiore a quella del nostro sole (quindi un buco nero), il secondo ha sorpreso tutti, con un sua massa 2,6 volte superiore a quella della nostra stella madre, risultando unico per la nostra conoscenza attuale.
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