Fin dalla scoperta delle sue rovine sepolte, la città di Pompei ha affascinato gli archeologi e non solo. Ricca di una storia plurisecolare, crocevia di popoli del mondo mediterraneo, Pompei sotto la dominazione di Roma prosperava grazie al commercio e al suolo fertile. L’arte era fiorente, l’agiata borghesia abbellì la città, ma nel giro di una giornata del 79 dopo Cristo, si compì il tragico destino della città. L’eruzione del Vesuvio che la devastò e annientò la popolazione, tuttavia, fermò il tempo preservando la città e sottraendola agli sguardi, per molti secoli. Oggi Pompei costituisce la testimonianza più straordinaria di una città di età romana e da nessun’altra parte è stato possibile trovare una simile concentrazione di edifici, affreschi e manufatti romani.
Questo importante sito archeologico, inscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco e visitato da quasi 4 milioni di visitatori ogni anno, ha tuttavia sofferto a lungo di carenza di manutenzione. Il crollo nel 2010 della Schola Armaturarum ha richiamato l’attenzione della comunità internazionale sull’assoluta necessità di tutelare le rovine più famose del mondo. A seguito di questo evento, è stato avviato un grande progetto per la messa in sicurezza e il restauro del sito, associato a scavi di ampia portata, come non accadeva da decenni, che hanno permesso di riportare alla luce un intero quartiere, con straordinari esempi di apparati decorativi, come il raffinato ritratto di donna dalla Casa con giardino, di affreschi raffiguranti divinità e animali e di mosaici eccezionali, ma anche oggetti d’uso quotidiano, scheletri delle vittime dell’eruzione.
Queste nuove scoperte permettono di approfondire le conoscenze di questo sito emblematico della civiltà romana e della sua storia.
Per condividere con il pubblico le recenti scoperte, la Réunion des musées nationaux – Grand Palais propone una mostra digitale immersiva: un’esperienza nuova che mostra Pompei in maniera spettacolare e suggestiva.
Per realizzare ciò la Rmn-GP ha collaborato con il Parco archeologico di Pompei e con la società GEDEON Programmes, leader francese nel settore dei documentari archeologici e del patrimonio, che utilizzando tecnologie d’avanguardia sul sito (cartografia
laser, termografia a infrarossi, fotogrammetria,…) ha effettuato riprese ad altissima risoluzione e realizzato ricostruzioni in 3D di estrema precisione.
Guarda anche: www.pompeiisites.org
L’esperienza digitale proporrà proiezioni immersive, accompagnate dai rumori della città e da musiche originali che risveglieranno i sensi immergendo il visitatore nel cuore di Pompei, dandogli l’impressione di partecipare di volta in volta alla vita frenetica della città, al suo funesto destino, alla sua gloriosa riscoperta. La prima parte della mostra metterà l’accento sulla vita effervescente delle strade, ricostruite in 3D grazie, soprattutto, alle riprese effettuate con i droni. Al centro del percorso, un dispositivo invita il visitatore a entrare nel cuore del dramma e segue la cronologia del disastro: al culmine dell’eruzione la città è investita dal flusso piroclastico. La terza parte sarà consacrata alla riscoperta di Pompei, dimenticata per secoli, narrando la storia degli scavi dal XVIII secolo, ricordandone il mito e ponendo l’accento sulle scoperte recenti, in particolare quelle che, nel 2018, hanno consentito di riconsiderare con maggiore precisione la data dell’eruzione. L’ultimo spazio della mostra inviterà a contemplare, a grandezza naturale e in tutto il suo splendore, gli affreschi che decorano le più belle ville pompeiane. Sarà anche possibile ammirare alcune scoperte frutto dei nuovi scavi esposte per la prima volta al pubblico, tra le quali il tesoro di monili e amuleti in pasta di vetro, avorio, osso, ambra, bronzo, un coniglio di marmo e un magnifico mosaico del ninfeo Arianna e Dioniso. Sarà presentata anche una selezione di oggetti provenienti dagli scavi precedenti: gioielli, una statua di Livia e un affresco raffigurante Venere su un carro trainato da elefanti. Infine, le copie di alcuni calchi delle vittime ricorderanno la tragica fine dei pompeiani nel 79 dopo Cristo.
Questa mostra propone un’esperienza sensoriale avvincente, che immerge il visitatore nel cuore della città antica e gli fa rivivere in maniera spettacolare la vita quotidiana dei pompeiani e l’epopea della sua riscoperta.
Curatori: Professor Massimo Osanna, direttore del Parco archeologico di Pompei
Scenografia: Sylvain Roca; produzione audiovisiva: GEDEON Programmes; realizzazione: Olivier Brunet.
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