Quasi certamente era una villetta abusiva quella che stava costruendo Ciro Perrucci, 61 anni, 3 figli, conosciuto nel quartiere come ‘o mericano, sempre disponibile per piccoli lavoretti, e tre ragazzi extracomunitari travolti in tarda mattinata da una frana che ha tolto la vita al 61enne e a uno dei ragazzi, un ventenne.
L’area di via Caianiello a Pianura, quartiere nella parte Flegrea di Napoli, in zona Masseria Grande, é stata transennata perché sono in corso indagini. La procura di Napoli ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti. Si cerca anche di comprendere chi sia il committente dei lavori e a che titolo i quattro lavorassero in quel cantiere. Voci di quartiere lo hanno identificato come un operatore assicurativo. L’uomo è stato già ascoltato dal magistrato nella serata di ieri. La Procura intende capire se si tratti di una costruzione abusiva o meno, se i lavori di ristrutturazione erano stati regolarmente richiesti agli uffici competenti e, soprattutto, se le misure di sicurezza sui luoghi di lavoro erano stati messi in pratica o se, viceversa, Perrucci e i tre giovani africani erano al lavoro senza le più elementari norme di sicurezza.
Dolore e rabbia hanno caratterizzato le fasi dei soccorsi. Alcuni familiari, quando si è sparsa la voce che il 61enne era morto, hanno inveito contro i giornalisti e contro gli operatori sanitari, due dei quali addirittura minacciati. Gli extracomunitari non avevano documenti, e i carabinieri stanno cercando di identificarli. I due che sono scampati al crollo, riportando solo escoriazioni e contusioni perché lavoravano ai lati della massa di terra franata.
“Ciro era una persona perbene, un vero amico. Aveva imparato il mestiere da ragazzo cominciando come manovale. Sempre pronto ad aiutare chi si trovava in difficoltà. Qui al- la Masseria Grande lo conoscono tutti, e tutti gli volevamo bene”. E’ stato questo il commento unanime di amici e parenti accorsi ieri pomeriggio sul luogo della tragedia. Era un dipendente dell’Asia e ieri mattina, secondo quanto hanno raccontato i familiari, era andato sul posto perché gli era stato chiesto un parere sui lavori in corso. Ciro, lascia la moglie, tre figli e i suoi nipoti, di cui uno nato pochi giorni fa. Frequentava con la moglie Amalia la parrocchia di San Giuseppe e Sant’Ignazio e la comunità cristiana “Luce sia” ed era sempre disponibile ad aiutare le persone in difficoltà.
Articolo pubblicato il giorno 2 Giugno 2020 - 08:53