Le mani della mafia sulle concessioni statali del gioco: 10 misure cautelari. Operazione All In della Guardia di Finanza. Sequestrate società con volumi di gioco fino a 100 milioni di euro. Su delega della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia, i Finanzieri del locale Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di 10 soggetti, di cui:
Le attività economiche in esame sono state ritenute riconducibili al paradigma dell’”impresa mafiosa”, in quanto:
di giochi e scommesse sportive, sviluppando nel tempo una strategia operativa di stampo aziendalistico protesa alla massimizzazione dei profitti.
L’ambizioso “progetto aziendale” mafioso ha beneficiato di finanziamenti provenienti sia dal mandamento di Porta Nuova, ad opera del cassiere pro tempore che ha investito, ottenendone profitto, liquidità destinate anche al sostentamento dei carcerati, sia dal mandamento di Pagliarelli attraverso l’acquisto di quote societarie operato dai fratelli CAMILLERI, imprenditori collusi vicini al reggente del momento, investimento poi liquidato a causa di dissidi interni, con l’erogazione, in più tranche, di oltre 500.000 euro.
A testimonianza della significatività degli interessi in campo, nel corso delle indagini sono stati monitorati gli esiti di diversi summit mafiosi, cui hanno partecipato anche i massimi vertici del mandamento Pagliarelli, Settimo MINEO e Salvatore SORRENTINO, chiamati in causa proprio per dirimere alcuni contrasti relativi alla fase di liquidazione del citato investimento.
A dimostrazione della trasversalità degli interessi economico – finanziari delle varie articolazioni di Cosa nostra palermitana, l’espansione sul territorio della rete di agenzie scommesse e di corner gestiti tramite le imprese sequestrate è stata garantita dall’ombrello protezionistico delle famiglie mafiose con le quali gli indagati si sono costantemente relazionati ottenendo reciproci vantaggi sia in termini affaristici che di rafforzamento della capacità di controllo economico – territoriale.
In particolare, sono state documentate interazioni, oltre che con esponenti di Pagliarelli, con l’apertura di centri scommesse direttamente riconducibili al mafioso Salvatore SORRENTINO, e di Porta Nuova per la sistematica restituzione – operata nel tempo attraverso la figura di Giuseppe RUBINO – dei profitti connessi agli investimenti nel tempo effettuati, parte dei quali destinati al “sostentamento dei detenuti” nonché al mantenimento di un “vitalizio” per i familiari del boss assassinato Nicolò INGARAO, anche con referenti dei mandamenti:
− della Noce, di Brancaccio, di Santa Maria del Gesù, di Belmonte Mezzagno, nel cui territorio, ottenuta la necessaria autorizzazione mafiosa, sono stati aperti ulteriori centri scommesse;
− di San Lorenzo, per l’affidamento di lavori di allestimento delle agenzie del gruppo mafioso indagato ad imprese riconducibili ai vertici di quella consorteria.
Negli anni, grazie alla loro abilità imprenditoriale e ai vantaggi derivanti dalla “vicinanza” ai clan, gli indagati hanno acquisito la disponibilità di un numero sempre maggiore di licenze e concessioni per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero economico” costituito da imprese – formalmente intestate a prestanomi compiacenti tra i quali Antonino MANISCALCO e Girolamo DI MARZO – che complessivamente nel tempo sono giunte a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro.
La rilevante capacità economica sviluppata è testimoniata dalle acquisizioni patrimoniali operate negli ultimi mesi, a conferma della concreta minaccia delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico legale, oggi in seria difficoltà a causa delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica connessa alla diffusione del Covid-19.
Infatti, il gruppo imprenditoriale indagato, in quest’ultimo periodo, ha acquistato, nel quartiere Malaspina, senza necessità di contrarre finanziamenti bancari:
− unimmobiledichiaratoapartiredalloscorsofebbraiocomeufficioamministrativodiuna
delle società del gruppo;
− il 15 maggio scorso un’ulteriore agenzia scommesse, entrambi oggetto del provvedimento di sequestro eseguito.
L’odierna attività conferma il perdurante impegno della Guardia di Finanza, sotto la direzione della locale Direzione Distrettuale Antimafia, per individuare i segnali di inquinamento dell’economia da parte delle consorterie criminali mafiose, contrastando ogni forma di possibile arricchimento connesso alla disponibilità e all’investimento di capitali di provenienza illecita e allo sfruttamento della contingenza emergenziale quale volano per l’infiltrazione della mafia nel tessuto produttivo nazionale.
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