A dirlo è la deputata del Movimento 5 Stelle, Carmen Di Lauro, che ha chiesto con un’interrogazione parlamentare l’intervento del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa raccogliendo la denuncia del gruppo WWF-Terre del Tirreno che ha fatto sapere di continui illeciti che da mesi si perpetuano sul monte come l’abbattimento di alberi secolari, sversamento di rifiuti speciali e realizzazione di abusi edilizi.
Inoltre nel periodo dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus i volontari dell’associazione ambientalista hanno documentato un’attività insolita di furgoni che avrebbero trasportato sia materiale di risulta di lavori edili che grossi tronchi di alberi tagliati, alcuni anche di interesse protetto. Secondo quanto denunciato dal «Wwf Terre del Tirreno», sarebbero stati installati, per di più fuori calendario venatorio, impianti elettroacustici alimentati a batterie, azionati nelle ore notturne per attirare le quaglie, sono piazzati sui versanti ad ovest della montagna e abilmente nascosti tra la vegetazione in numerose postazioni, spesso murate in vere e proprie casseforti e, all’alba i bracconieri con cani, trappole o fucili, arrivano per cacciare la fauna attratta sul sito.
Inoltre si devono aggiungere le numerose e recenti attività di taglio degli alberi poste in essere in una stagione come la primavera, peraltro, in cui si provocano gravi danni alla biodiversità e alla fauna e avifauna selvatica, in quanto nel pieno dell’attività di nidificazione e riproduzione. Infine non ultima è la notizia di un raro esemplare di pino nero secolare, in procinto di essere incluso nell’elenco regionale degli alberi monumentali, privato di due grosse branche primarie, tagliate per ragioni di sicurezza, ma su cui non è stata richiesta l’obbligatoria valutazione di incidenza all’Ente parco regionale dei Monti Lattari; intervento, questo, disposto dal comune di Vico Equense sulla base di una perizia elaborata da un tecnico comunale, il quale risulterebbe essere solo un ingegnere e non un agronomo.
«Continuiamo a mantenere alta l’attenzione per il Faito dove criminali proseguono nella loro azione di deturpamento del nostro monte – dice la deputata Di Lauro – Quello che è il polmone verde della città di Castellammare di Stabia e comuni limitrofi rischia di diventare una bomba ecologica. Una risorsa per il turismo del nostro territorio alla mercé di chi antepone il proprio business all’interesse collettivo. E’ arrivato – prosegue – il momento di dire basta ed è per questo che ho chiesto al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di intervenire nell’ambito delle sue competenze. Ringrazio l’associazione WWF Terre del Tirreno per il prezioso lavoro svolto sul territorio. Noi stiamo facendo la nostra parte, invito anche i cittadini a denunciare chi non rispetta il nostro territorio e quanto la natura ci ha donato».
«Fin dal mio primo giorno in Consiglio regionale – fa sapere Luigi Cirillo – mi sono interessato della vicenda dei fondi destinati al Monte Faito. Sono trascorse ben tre amministrazioni comunali e ancora nulla di concreto se non bandi per indagini topografiche ma di esecutivo ancora la città di Castellammare e il territorio tutto attende ancora. Per queste ragione ho chiesto urgentemente un’audizione in Consiglio regionale con la presenza di tutte le parti Istituzionali interessate affinché si faccia chiarezza sulla permanenza dei fondi, e su chi debba essere soggetto attuatore di quale pianificazione e secondo quali tempi ma che siano certi perché il territorio non può aspettare più».
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