Gragnano, ucciso come un boss ma era incensurato. E’ caccia ai killer dei Lattari. Le indagini sono serrate. E’ un rompicapo per gli inquirenti l’omicidio di Matteo Dello Ioio, avvenuto l’altra sera, alle ore 21 a Caprile, frazione collinare di Gragnano. L’uomo risulta incensurato, tranne per qualche segnalazione per uso di spinelli.
Era un agricoltore, sposato e padre di due figli. Ma e’ stato trucidato davanti casa, al rientro dall’ora di jogging. Un delitto che ha lo stile di agguati riservati solo ai boss. Eppure Dello Ioio non aveva nulla nella sua vita da far pensare all’attivita’ dei narcos che si arricchiscono con le coltivazioni di canapa indiana.
L’uomo e’ stato ucciso con una fucilata, da un killer che si era nascosto nella boscaglia e che e’ sparito nel buio della notte. Sull’ennesimo omicidio dei Monti Lattari indagano i Carabinieri coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, pm Bianca Maria Colangelo, e nessuna pista e’ esclusa: dall’attivita’ legata alla coltivazione della cannabis indica, alla quale sono dediti i clan dei Monti Lattari, a una lite per motivi privati, a un delitto di natura passionale.
Sull’episodio e’ intervenuto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli commentando: ”Gli inquirenti dovranno far luce su questa vicenda ma e’ chiaro che Gragnano sembrerebbe diventata l’epicentro di una nuova ondata di violenza e criminalita’, a quanto pare, probabilmente, legata alla camorra. Non si puo’ lasciare che la criminalita’ prenda il sopravvento e si impossessi della citta’ spargendo sangue e violenza per le strade, lo Stato deve far sentire forte la sua presenza, occorre che legalita’, sicurezza e vivere civile vengano ripristinati. Chiediamo controlli a tappeto, indagini, condanne severe e presenza fissa delle forze dell’ordine sul territorio per mettere fine a questo fenomeno criminale”.
Articolo pubblicato il giorno 26 Giugno 2020 - 22:09