Giugliano. Nel decorso fine settimana, gli Agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Angri hanno arrestato un cinquantenne di Giugliano accusato del reato di “falso in atto pubblico” con induzione in errore di un pubblico ufficiale, intestatario fittiziamente di oltre 300 veicoli.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica partenopea. Solo pochi mesi fa, esattamente il giorno 11.03.2020, gli stessi Agenti in esecuzione di altra ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura di Napoli, arrestarono O.B, un sessantenne di Caserta che risultava intestatario fittizio di circa 700 veicoli che sono ancora tutti in corso di sequestro.
Il meccanismo dell’intestazione fittizia, normalmente, prevede l’accordo (“pactum sceleris”) tra due parti ovvero una parte rappresentata dai soggetti normalmente dediti a delinquere e l’altra da soggetti, detti anche ‘prestanome’ o ‘teste di legno’, che in cambio di risibili somme di denaro, si lasciano intestare auto e moto, utilizzate poi sia da persone di nazionalità italiana, sia anche da persone provenienti dall’est Europa o dal nordafrica, non solo per la commissione di reati, che vanno dal furto, alle rapine, al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti , ma anche per utilizzare dei mezzi sostanzialmente ‘fantasma’, intestati fraudolentemente, e quindi non riconducibili concretamente a nessuno.
Questi veicoli non fanno scaturire responsabilità in capo ai loro conducenti, a cominciare dall’onere del pagamento delle ‘multe’, dei pedaggi autostradali ecc., e soprattutto per la mancanza di una copertura assicurativa per la responsabilità civile, con conseguenze ancora più gravi, allorquando i mezzi restano coinvolti in incidenti stradali con lesioni anche mortali.
Il procedimento trae origine dall’informativa redatta dai poliziotti con riferimento ad un furto perpetrato allo svincolo autostradale di Pompei nell’auto di una cittadina belga dai cui era stata asportata una borsa. Le successive indagini consentivano di accertare che il furto era stato commesso da ignoti che viaggiavano a bordo di un’autovettura ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza presenti sul posto. Dai controlli delle banche dati della Polizia emergeva che la medesima vettura era stata controllata precedentemente in quanto il conducente, di etnia rom, nell’occasione, aveva opposto resistenza a pubblico ufficiale dandosi alla fuga.
I successivi accertamenti effettuati sull’autovettura in questione consentivano di appurare che la stessa era intestata a B.C. destinatario della misura cautelare. Le indagini successive consentivano di verificare che B.C. risultava proprietario di ben 344 veicoli.
Per questi motivi la Procura della Rep. di Napoli e gli Agenti della Sottosezione di Angri hanno denunciato diversi prestanome per falso in atto pubblico con induzione in errore del pubblico ufficiale (articoli 110, 81cpv, 48 e 479 del codice penale) e chiesto nei loro confronti un provvedimento di blocco anagrafico da notificare a PRA, Motorizzazione Civile e Camera di Commercio per impedirne la compravendita. Sono in corso ulteriori indagini per stanare i numerosi intestatari fittizi.
Articolo pubblicato il giorno 30 Giugno 2020 - 15:50