L’antropologa, l’archeozoologa, la paleobotanica, il geologo oltre agli archeologi, ai restauratori e agli esperti tecnici. Sono diverse le professionalità che interagiscono a Pompei soprattutto in occasione di nuovi scavi, ma anche nello studio quotidiano di reperti già emersi e custoditi dal Parco. Un lavoro di squadra finalizzato all’obiettivo comune della conoscenza, attraverso un’indagine approfondita dei dati sotto ogni aspetto.
Negli ultimi anni Pompei ha arricchito il suo staff di professionisti, con queste diverse figure che lavorano in team fornendo un approccio interdisciplinare e quanto più completo possibile allo studio e alla ricerca.
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In occasione delle Giornate Europee dell’archeologia 2020 in programma il 19, 20 e 21 giugno, il Parco archeologico di Pompei vi porta – virtualmente – alla scoperta delle attività condotte da questi professionisti e del Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco, centro nevralgico e sede di confronto della loro ricerche, attraverso brevi video racconti consultabili sul sito web www.pompeiisites.org e le pagine social del Parco.
Il Laboratorio di Ricerche Applicate nasce nel 1994 , da un lato con l’obiettivo di approfondire la conoscenza degli aspetti naturalistici del territorio vesuviano e dell’uso delle risorse naturali nel 79 d.C.. Il Laboratorio è, allo scopo, dotato di due camere climatizzate che custodiscono 3500 reperti antropologici, botanici, mineralogici, paleontologici, petrologici e zoologici, tessuti e legni archeologici. Si occupa del loro studio, del monitoraggio e della conservazione in specifiche condizioni microclimatiche.
Dall’altro, affronta e studia tutti i problemi inerenti la conservazione, ai fini della tutela e la valorizzazione del sito. I dati provengono dalle ricerche diagnostiche condotti dalle Università nell’ambito di Convenzioni specifiche e/o previste nei progetti di restauro. Il Laboratorio intrattiene rapporti di Convenzione con 20 Istituti di ricerca e Dipartimenti italiani e stranieri che supportano le attività di ricerca e di conservazione in situ. Inoltre, è dotato di strumenti tecnologicamente avanzati e ad elevata portabilità per le attività diagnostiche in situ. La sua azione, volta alla tutela del patrimonio archeologico, supporta gli interventi conservativi, di prevenzione e manutenzione sui manufatti e le strutture antiche.
Le Giornate dell’archeologia, in programma nei luoghi di cultura statali e non, promosse dal Mibact, nascono su iniziativa dell’Istituto nazionale francese di ricerca archeologica preventiva (INRAP – lnstitut national de recherches archéologiques préventives), che ha coinvolto tutti i paesi Europei, come occasione per promuovere il patrimonio e far conoscere il lavoro dell’archeologo, attraverso conferenze, spettacoli, laboratori didattici e visite guidate a cantieri di scavo.
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