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Enrico Berlinguer a 36 anni dalla sua scomparsa, il ricordo e l’omaggio della politica

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“La dignità dell’impegno politico, la forza del dialogo, l’incontro delle forze popolari: un’eredità che ci appartiene e che vogliamo coltivare. Enrico Berlinguer 36 anni dopo”.

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E’ quanto scrive su Twitter Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, per l’anniversario della morte del compianto e stimato segretario del Pci. Come Del Rio, tanti altri in questo giorno di memoria hanno deciso di ricordare e dedicare pensieri e parole a Berlinguer.

Una delegazione del Partito democratico composta da Stefano Vaccari (responsabile Organizzazione del PD), Andrea Casu (segretario del PD Roma), Enzo Foschi (vicesegretario del PD Lazio), Ilaria Mandolesi (segretaria PD Prima Porta), si è recata questa mattina al cimitero Flaminio a Roma per il trentaseiesimo anniversario della sua scomparsa. Era presente anche il Presidente dell’Associazione Enrico Berlinguer, il senatore Ugo Sposetti.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ricorda Enrico Berlinguer nel suo video quotidiano, oggi di impronta storica e racconta un aneddoto di Gianni Cervetti che lega il politico alla città di Milano, avvenuto nel ’74. Berlinguer imbronciato, quel giorno, dice a Cervetti che proprio a Milano lo hanno eletto segretario del Partito comunista, “portandomi a una vita così faticosa che mai avrei immaginato”. Un altro dei motivi della sua malinconia, quel giorno, è che proprio a Milano fu ucciso il suo amico Eugenio Curiel, partigiano e fondatore del Fronte della Gioventù per l’indipendenza nazionale e della libertà. Il racconto è un modo per il sindaco di dire che a volte la politica “cerca di darsi un nome accattivante che piace, come se il nome possa dare qualità e valore alla loro opera”, ma in Italia abbiamo avuto altri due Fronti della gioventù, tra cui quello del Movimento sociale italiano. “I nomi sono una bella cosa, quello che conta sono i frutti, perché i frutti non mentono”.


Articolo pubblicato il giorno 11 Giugno 2020 - 12:38


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