strong>Napoli è una città dalle mille contraddizioni: se da un lato ci sono i colori, i profumi, i cibi e l’indiscutibile calore delle persone, dall’altro lato vi è la camorra, una piaga che affligge la popolazione e che mette a dura prova la loro onestà.
A causa dell’assenza dello Stato e delle istituzioni preposte al sostegno delle persone più deboli, la criminalità organizzata trova terreno fertile, facendo in modo che germogli il seme della perdizione e della disonestà.
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Tuttavia, sebbene il male abbia delle radici profonde, è anche vero che il bene riesce a contrastarne l’azione drammatica, grazie soprattutto ad una categoria di persone illuminate dalla provvidenza: i sacerdoti.
I mezzi utilizzati dalla camorra sono vari, ed ognuno di essi fa leva sul malcontento generale delle persone.
In un contesto sociale, economico e lavorativo disagiato dove la camorra si sostituisce allo Stato,assurgendo così alla nefasta ”dignità” di Stato parallelo.
Il fenomeno della dispersione scolastica, in questi contesti sociali particolari, è presente in maniera alquanto forte e radicata.
Sono molti i ragazzi che, invece di prediligere la storia e l’italiano, si ritrovano a spacciare droga agli angoli delle strade, mettendo così a repentaglio la loro vita e la loro possibilità di riscatto.
Bisognerebbe, dunque, istruire i ragazzi all’onestà: compito assai difficile quando, una volta rincasato, un ragazzo deve interfacciarsi spesso con un padre in galera e una madre senza lavoro.
Poste in essere siffatte premesse, è semplice immaginare come la camorra proliferi indisturbata: basti pensare che per gli affiliati deceduti o in prigione, è prevista una pensione corrisposta alla famiglia, come segno di riconoscimento da parte del clan per le azioni svolte.
Esiste una soluzione definitiva a questo genere di piaga? La risposta è sì.
A salvare le sorti altrimenti compromesse di quei tanti ragazzi che quotidianamente entrano in contatto con le file della malavita, ci pensa Padre Antonio Loffredo: questi, grazie alle innumerevoli attività sociali che propone ai ragazzi, dà loro la possibilità di considerare una strada alternativa rispetto a quella della malavita, il cui esito finale si configura o con l’arresto, o con la morte.
Attraverso le innumerevoli attività svolte, infatti, Padre Loffredo accompagna i ragazzi più disagiati e desiderosi di riscatto in un viaggio fatto all’insegna di vacanze in città europee, visite a musei e tanto altro; un modo originale, quindi, di toccare con mano tutte quelle che sono le bellezze del mondo, che si estrinsecano attraverso le arti, la musica, la cucina e via dicendo.
La malavita, quindi, non è una strada da prendere in considerazione, bensì un sentiero ripido e scosceso direttamente verso la perdizione e la disperazione.
Nel momento stesso in cui Don Antonio Loffredo ha messo piede nella Basilica di Santa Maria della Sanità, ha capito che il lavoro da fare era tanto e che richiedeva una meticolosità non indifferente.
Don Antonio Loffredo e i suoi ragazzi della sanità hanno dato vita a cose buone, riqualificando luoghi pieni di storia e di passato, sepolti sotto tonnellate di polvere, oblio e magagne burocratiche.
Il primo passo fu quello di riqualificare le Catacombe di San Gaudioso, attraverso un lavoro sinergico posto in essere con professionisti altamente qualificati, come per esempio architetti, storici, designer e via discorrendo.
Nonostante gli ostacoli sembrassero insormontabili e difficili da superare, grazie al suo costante impegno e alla sua illuminazione divina, è riuscito a dare vita a dei luoghi che sarebbero stati altrimenti dimenticati sotto tonnellate di scartoffie amorfe.
Un altro passo importante è stato quello di riqualificare in maniera definitiva quelle che sono le Catacombe di San Gennaro con la relativa Chiesa, dando così vita ad un unico complesso architettonico.
Ad accogliere i turisti, a vigilare sulla pulizia degli ambienti e a dare tutte le informazioni necessarie per assicurare una fruizione come si deve del luogo in oggetto, ci pensano i ragazzi di Don Antonio Loffredo: questi, infatti, con grande professionalità e serietà accompagnano i turisti lungo tutti i percorsi, ponendosi quindi quali perfetti intermediari tra la storia del luogo e il desiderio di conoscenza dei suoi visitatori.
L’attività di questo sacerdote, quindi, non trova la sua esternazione solo attraverso una liturgia litanica, ma al contrario diventa una professione del messaggio di Cristo sul campo, andando a prendere per mano tutte quelle persone spesso dimenticate dalla società.
Un’altra opera di infinita importanza che Padre Antonio Loffredo ha posto in essere, è stata sicuramente la riqualificazione di tutta la zona della Sanità.
I suoi colori, la vivacità dei mercati e delle persone che riempiono le strade sono solo alcuni degli elementi fondamentali che rendono questa una delle zone più belle di Napoli.
Sicuramente, il compito più arduo è stato quello di eliminare, o quantomeno di contrastare nella maniera più efficace possibile, il pregiudizio delle persone.
E’ anche grazie a Don Antonio Loffredo e ai suoi ragazzi della Sanità se, allo stato attuale, sono molteplici i turisti che affollano le strade; le foto che scattano, i cibi che mangiano e gli odori che percepiscono sono marchi indelebili che porteranno per sempre dentro di sé, come testimonianza diretta di un viaggio in una città ricca di gioie e dolori.
A differenza di quelle che possono essere gli impegni dei vari partiti politici, i quali spesso si sottraggono alla risoluzione delle problematiche di un determinato luogo, i risultati di Don Antonio Loffredo sono molteplici: grazie alle sue opere di misericordia, infatti, tanti ragazzi hanno ripreso gli studi abbandonati, li hanno proseguiti e completati, e molti altri sono riusciti a trovare un lavoro onesto.
Mediante il suo costante impegno, dunque, tanti ragazzi hanno avuto la possibilità di trovare una strada alternativa a quella della criminalità, riuscendo a dare alla propria vita le coordinate giuste per vivere all’insegna del messaggio evangelico tanto desiderato da Cristo.
In definitiva, nonostante le tante problematiche che affliggono la Sanità (uno dei quartieri più difficili di Napoli), è possibile vedere una luce in fondo ad un tunnel buio e spesso costellato di disperazione.
Tale luce di speranza viene filtrata attraverso il magnifico operato che Padre Loffredo quotidianamente dedica nell’esercizio della sua missione.
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