E’ ora che in Campania l’attività specialistica sul territorio riparta e riprenda la normale attività di presa in carico di pazienti cronici e quella diagnostica, anche attraverso un aumento delle ore degli specialisti convenzionati interni del territorio. Questo l’appello lanciato dalle società scientifiche e dalle organizzazioni sindacali di medici riunite nell’Advisory Board di Senior Italia FederAnziani che ha promosso la tavola rotonda virtuale “Il problema delle cronicità al tempo del COVID -19 nella Regione Campania” nella quale medici e pazienti hanno presentato le proprie criticità a Ugo Trama, Responsabile politica del farmaco e dispositivi.
«Anche in Campania come nelle altre regioni in questo periodo di lockdown si è accumulato un importante ritardo nelle visite di controllo delle persone affette da patologie croniche, negli screening e nelle nuove diagnosi, un ritardo che ora va colmato facendo subito ripartire la macchina della sanità – dichiara il Presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina riassumendo i risultati dell’incontro – I ritardi nelle diagnosi fanno sì che le patologie saranno intercettate a uno stadio più avanzato con rischi di salute per i cittadini e ulteriori costi per il servizio sanitario nazionale. Rispetto all’anno precedente in oncologia abbiamo 90mila diagnosi non scovate. La stagione influenzale inoltre aprirà una nuova criticità perché con l’influenza inizieremo una fase in cui ogni influenza potrà essere scambiata per un Covid. Senior Italia è pronta ad aprire i centri anziani per permettere a quanta più gente possibile di poter fare i vaccini sia per l’influenza che per l’antipneumococcico. Infine per quanto concerne la telemedicina è importante valorizzarla ma non dimentichiamo il basso livello di scolarizzazione degli anziani. Per questo è importante creare dei programmi di controllo dei pazienti che possano agevolare anche chi ha meno dimestichezza informatica.»
Tra le altre criticità riscontrate in Campania in questo periodo anche un calo importante dell’aderenza alla terapia, con molti pazienti che hanno autosospeso i farmaci ad esempio in ambito cardiologico, un aumento degli infarti per via del timore dei pazienti a recarsi in Pronto Soccorso anche in caso di sintomi preoccupanti; il blocco di interventi delicati come quelli per le patologie valvolari cardiache.
«Le liste d’attesa c’erano già prima e ora la situazione è peggiorata – dichiara il Segretario Generale di Sumai Assoprof Antonio Magi – È il momento buono per cominciare a investire seriamente per agevolare la presenza degli specialisti. Gli specialisti che servono li abbiamo, sono già in servizio, se riuscissimo a portarli da 20 a 38 ore settimanali avremmo già raddoppiato l’offerta della regione. Ma lo specialista va messo anche in un ambito di equipe in cui le varie figure facciano rete. Solo così il paziente può essere preso in carico in modo efficiente. Creare una rete che in questo momento non c’è potrebbe aiutare molto, creando i centri unici di prenotazione, facendo sì che i medici si parlino e si confrontino.»
In ambito oculistico occorre dotare tutti gli ambulatori di appostiti presidi, considerato che le visite avvengono a 20 cm di distanza. E ancora, si auspica la riapertura immediata delle attività ambulatoriali e domiciliari di riabilitazione per i disabili con malattie croniche salvaguardando la salute degli utenti e dei sanitari con protocolli adeguati di prevenzione della diffusione del Covid 19 che prevedono triage telefonico ed in presenza, uso dei DP adeguati, controllo della temperatura e sanificazione degli ambienti.
«La Regione Campania sta strutturando numerosi percorsi assistenziali rivolti all’efficienza e alla sicurezza per affrontare la fase 4, con azioni di vaccinazione rivolte a diverse categorie sanitarie e professionali, oltre agli aventi diritto, per minimizzare la diffusione della sintomatologia influenzale, facilmente confondibile con i sintomi del Covid-19.
Stiamo puntando sul potenziamento della assistenza territoriale e delle USCA con il contributo dei medici di medicina generale, dei medici di continuità assistenziale e degli specialisti. Stiamo sviluppando progetti integrativi che vedono coinvolti gli specialisti atti a migliorare e potenziare l’assistenza specialistica, buone pratiche assistenziali sviluppate per ambito patologico come il progetto RISKEMIA, un progetto integrato del paziente diabetico complesso, che vede coinvolti diabetologi, cardiologi, nefrologi e MMG/PLS, e il progetto AGIRE. Questi progetti nati per il potenziamento della presa in carico ospedale-territorio vedono oggi una maggiore applicazione in tema di prevenzione nel periodo emergenziale.
La regione ha inoltre sviluppato una piattaforma informatica di presa in carico utilizzata per i pazienti sintomatici, paucisintomatici e i contatti dei pazienti covid-19, che vede nel suo utilizzo il coinvolgimento di tutti gli attori del processo (medici, infermieri, farmacisti, riabilitazione, assistito, e caregiver).», dichiara il Responsabile Politica del Farmaco e Dispositivi Medici della Regione Campania Ugo Trama.
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