L’intero settore dello spettacolo campano affronta compatto l’emergenza causata dal Covid-19. A Napoli, in un’assemblea pubblica nella sede territoriale dell’Agis, gli amministratori delle imprese hanno incontrato i rappresentanti dei lavoratori dello spettacolo in un’assemblea che ha coinvolto tutte le strutture dell’Associazione regionale teatrale Campania e del sistema Musica e Danza.
“Si è avviato qui – ha spiegato Lello Serao, presidente Artec – un percorso condiviso dalle parti, frutto di un confronto che ha prodotto interessanti riflessioni e proposte concrete sia sul presente che sulle prospettive di riordino di un comparto particolarmente fragile e complesso sebbene universalmente riconosciuto di fondamentale importanza per lo sviluppo sociale e civile del nostro Paese”.
La prima priorità è quella di una revisione del sistema degli ammortizzatori sociali per un settore che ha in massima parte lavoratori con contratto intermittente. Al Governo, spiega Srao, la richiesta è di sostituire l’attuale Naspi, “che rivela la sua inefficacia e favorisce una palese discriminazione sociale tra i lavoratori”, con il sistema Aspi, “già precedentemente sperimentato, che risulta essere più rispondente e dignitoso rispetto le nostre esigenze”. Sostegno economico è particolarmente stringente nel settore musicale, anche in virtù del fatto che l’attività di chi organizza concerti non ripartirà presumibilmente prima di marzo 2021. Per la danza, poi, non si riesce a ipotizzare una ripresa, perché protocolli sul distanziamento che non rendono possibili prove e spettacoli.
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La proposta è quella dell’istituzione di un reddito di continuità che permetta a tutti, soprattutto a chi non sarà reintegrato in questa fase di ripartenza, di avere un sostegno economico che gli consenta margini accettabili di sopravvivenza fino al ripristino delle condizioni di normalità, richiesta che verrà portata sul tavolo della Regione Campania e dell’Esecutivo. Dall’incontro è nato l’impegno per la creazione di un tavolo permanente di confronto, a cui partecipino anche le altre piattaforme formali e informali che si sono riunite durante il periodo del lockdown e i rappresentanti del teatro pubblico (Teatro Nazionale di Napoli, Teatro San Carlo, Napoli Teatro Festival).
Articolo pubblicato il giorno 19 Giugno 2020 - 16:04