Calcio

Bonucci: ‘Se il campionato si ferma meglio finirla lì e non assegnare nulla’

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Bonucci: “Se campionato si ferma meglio finirla lì e non assegnare nulla. Io spero che si arrivi alla fine normale del campionato. Se non fosse così nascerebbero un sacco di storie, polemiche, ricorsi… Io non sono favorevole ad altre ipotesi. Se ci si ferma, meglio finirla lì e non assegnare nulla. Speriamo di arrivare al 2 agosto e decretare un vincitore. Sperando sia la Juve”. Così Leonardo Bonucci, difensore della Juventus e della Nazionale, in una intervista alla Gazzetta dello Sport.

Quanto alla Lazio rivale numero uno per lo scudetto ha aggiunto: “In questo campionato ci ha tolto un trofeo, è una bella squadra, Inzaghi è un grande allenatore. Ma adesso, dopo questa inattività, è difficile fare previsioni. Magari chi era in forma prima della pausa ora non lo è più, o viceversa. Sarà bello, entusiasmante. Come un campionato che ricomincia, con una griglia di partenza definita. Dovremo cercare in noi le risorse psicologiche e fisiche per questo nuovo inizio”. “Penso sia stato giusto riprendere, il calcio, specie in Italia, è importante. Certo, ci mancheranno i tifosi. Entrare in uno stadio pieno, sentire le reazioni dei tifosi è tutt’altra cosa dall’atmosfera lunare di una gara a spalti vuoti, con un silenzio assurdo.

Ma per gli italiani anche solo vedere in tv la propria squadra del cuore può dare sollievo, può trasferirti la sensazione che presto si ritornerà a vivere una vita normale”, ha aggiunto il bianconero Bonucci nell’intervista alla Gazzetta dello Sport. E sul rischio infortuni a causa del calendario fitto di partite ha sottolineato: “Il rischio c’è. Siamo atleti non abituati a fare una pausa così lunga, a spezzare a metà la stagione, a dover ripartire come fossimo di nuovo in ritiro precampionato. Non è mai successo. Quando ci fermiamo, d’estate, abbiamo un obiettivo, delle date in base a cui programmiamo la nostra preparazione. Siamo stai fermi 70 giorni, non uno. E da ora dovremo giocare tre volte a settimana. I rischi sono evidentemente alti. Ma cosa potevamo fare?”.


Articolo pubblicato il giorno 7 Giugno 2020 - 11:45

Fabio Testa

Fabio Testa, 28 anni, laureato in sociologia. Appassionato della cultura napoletana e dei fenomeni della tradizione popolare. Gli piace il cinema d'autore. E' grande tifoso del Napoli

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Fabio Testa

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