Con una lettera indirizzata al presidente della Commissione Antimafia del governo Conte, il comitato No Eolico selvaggio fa il punto della situazione in Alta Irpinia
In Alta Irpinia in provincia di Avellino sono state fin qui installate oltre trecento pale eoliche pari alla metà di tutta la Regione Campania e per una potenza di circa 700 MW.
La Regione Campania ha dichiarato nel 2016 tutta l’Alta Irpinia territorio “saturo” nel mentre si continua ad installare altri campi eolici con relative opere connesse.
In Alta Irpinia si sta realizzando insieme ai tanti un altro elettrodotto Terna da 380 KW, parallelo peraltro ad uno preesistente da 150 KW.
Tali impianti sono stati, come è noto, realizzati con la legge 387/2003 e succ. mod. tra le quali un decreto del 2006 e quindi con la legge n. 28 del 2011 con cui si estende e si consolida la “ragione pubblica” dell’opera ma con gestione che diventa privata e pertanto incostituzionale.
Con la legge di stabilità del 2016 (Sblocca Italia) con l’art. 38 si sottrae il ruolo ai Comuni in “regime concorrente” lasciando loro unicamente le Conferenze di Servizio.
Dal 2016 ad oggi nulla è stato fatto nemmeno nel decreto “Rilancio” del maggio scorso per l’Auto-produzione e l’Autoconsumo tra l’altro previsti dall’ultima Direttiva Comunitaria.
Frattanto si registravano i seguenti “Attentati Intimidatori” ai beni strumentali delle imprese operanti nell’eolico:
01/07/2015 escavatore Marinelli incendiato contrada Serroni Bisaccia
07/07/2015 attentato sottostazione elettrica a Lacedonia (Av)
01/08/2015 camion-trattore Nizzoli incendiato a Bisaccia (Av)
27/08/2015 trattore Nizzoli incendiato nel porto di Manfredonia (Fg)
04/09/2015 escavatore e quadro lavorazione calcestruzzo Calbist incendiato a Bisaccia (Av)
06/10/2016 balle di fieno proprietà Russo incendiato a Lacedonia (Av)
16/11/2016 attentato cabina elettrica bombe rudimentali a Lacedonia (Av)
Pertanto i comitati formatisi hanno avuto incontri:
con l’0n. Fava della Commissione Antimafia il 05/02/2016,
con il prefetto Sessa di Avellino il 26/10/2016
con il procuratore Antimafia Roberti a Sant’Angelo dei lombardi il 23/11/2016.
Si fa notare che gran parte delle forze politiche e delle istituzioni ha osservato un assordante silenzio.
Si evidenzia inoltre che:
– gli impianti eolici e opere connesse sono realizzate con espropri che da pubblici sono diventati privati;
– che I fondi incentivanti sono ricavati dalle bollette elettriche:
– per effetto dello”Sblocca Italia” gli impianti definiti “imbullonati” sono esentasse;
– per queste opere infine non sono previsti “ Codici di Appalto “.
COMITATO ” NO EOLICO SELVAGGIO “
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