Uno dei volti più noti della comicità partenopea e non solo, con il suo stile inconfondibile ha portato alla ribalta nazionale una diversa napoletanità. Al bando i luoghi comuni e/o i clichè che vogliono il napoletano tutto “sole, pizza e mandolino”, il suo modo autentico di vivere le sue orgini e la sua appartenenza, lo hano reso unico e autentico.
Il suo esordio è con il trio “La Smorfia”, al fianco degli amici e colleghi Lello Arena ed Enzo De Caro. Nato il 19 febbraio del ’53 a San Giorgio a Cremano, viveva in una famiglia numerosissima: “Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine.”
Dopo il successo teatrale, il trio conobbe il suo massimo periodo di notorietà quando fu protagonista della trasmissione televisiva ‘Non stop’ e della successiva ‘La sberla’.
Nel 1981 Troisi era già un volto noto della televisione. Scrive, dirige e interpreta ‘Ricomincio da tre’ che incassa oltre 14 miliardi al botteghino e vale a Troisi diversi premi, tra cui due David di Donatello, tre Nastri d’Argento e due Globi d’oro. Due anni dopo arriva ‘Scusate il ritardo’ con Giuliana De Sio e Lello Arena. Con Roberto Benigni è la volta del film ‘Non ci resta che piangere’: la storia di Mario e Saverio, due amici che si trovano catapultati nel 1492. Dopo un piccolo ruolo nel film Hotel Colonial, girato in Colombia, Troisi torna al cinema nel 1987 con ‘Le vie del Signore sono finite’, da lui scritto, diretto e interpretato. Tra gli anni Ottanta e i Novanta, collabora come attore a tre film diretti da Ettore Scola: ‘Splendor’, ‘Che ora è?’ con Marcello Mastroianni e ‘Il viaggio di Capitan Fracassa’. Nel 1991 realizza quello che passerà alla storia come il suo ultimo film da regista, ‘Pensavo fosse amore… invece era un calesse’ con Francesca Neri. La colonna sonora è di Pino Daniele che aveva già firmato le musiche di ‘Ricomincio da tre’ e ‘Le vie del Signore sono finite’. L’ultima interpretazione è quella de ‘Il Postino’ con Maria Grazia Cucinotta e Philippe Noiret nel ruolo di Pablo Neruda, diretto dal britannico Michael Radford, cui affidò la regia che sapeva gli sarebbe costato troppo in termini fisici, tra le isole di Pantelleria, Salina e Procida. Qualcuno lo ha definito una sorta di testamento artistico.
Massimo Troisi si spense poche ore dopo l’ultima ripresa. Una lavorazione sofferta: le sue condizioni erano giàà critiche tanto da essere sostituito da una controfigura in alcune scene. Il film ha ottenuto 5 candidature agli Oscar del 1996, tra cui quella come Miglior attore protagonista, ma si è aggiudicato solo la statuetta per la Miglior colonna sonora drammatica. Problemi cardiaci fin dalla giovinezza con dolorose febbre reumatiche che portarono uno scompenso cardiaco alla valvola mitralica.
Moltissimi gli attestati di stima, gli aneddoti, i ricordi per celebrare uno dei pi grandi attori del teatro e del cinema italiano. Tra questi non poteva mancare il ricordo istituzionale da parte del sindaco Giorgio Zinno e dell’assessore alla Cultura De Martino che lo ricordano così, mentre si pensa alla XX edizione del Premio Troisi.
“26 anni fa moriva Massimo Troisi, un figlio di questa città che non ha mai dimenticato la sua provenienza e ha portato il nome di San Giorgio a Cremano nel mondo – ha detto l sindaco Giorgio Zinno- Quest’anno purtroppo non possiamo celebrare la sua grandezza come avremmo voluto e come abbiamo sempre fatto con intellettuali, amici e con le persone che lo hanno apprezzato, amato e seguito. A lui oggi va il pensiero di tanti, dai suoi colleghi ai suoi concittadini che ne apprezzano non solo il talento di attore e regista, ma anche quella sua gentilezza, riservatezza e genialità quotidiana. Massimo incarna a pieno la nostra identità cittadina ed ha contribuito a creare un forte senso di appartenenza al nostro territorio, tanto che da decenni ormai San Giorgio a Cremano gli dedica il Premio Massimo Troisi.
In questi giorni infatti, sarebbe stata già in moto la macchina organizzativa del Premio Troisi, con i concorsi aperti ai nostri talenti, pronti a sfidarsi nelle serate finali del Premio per vincere l’ambito riconoscimento a lui dedicato. Ma il Premio è solo rinviato. D’accordo con l’assessore Pietro De Martino, stiamo infatti vagliando diverse possibilità per fare in modo che la città non rinunci a questo appuntamento culturale, artistico e ricco di giovani talenti comici che è diventato ormai un tratto distintivo della nostra città”.
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