Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella h deposto stamane la corona di fiori all’Altare della Patria in occasione della Festa della Repubblica. Presenti anche altre le più alte cariche istituzionali e dei vertici militari. Tra gli altri, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
“La crisi non è terminata e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze e con i traumi prodotti anche nelle dimensioni più intime della vita delle persone”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato ai Prefetti d’Italia in occasione della Festa della Repubblica. “La necessità di frenare la diffusione del virus – ricorda il Capo dello Stato – ha imposto limitazioni alla socialità, sacrificando l’affettività e i legami familiari; i più giovani sono stati temporaneamente privati dei luoghi in cui si costruisce e rafforza il senso civico di una collettività, primi fra tutti la scuola e lo sport; distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalità delle persone più deboli, esposte a nuove forme di povertà, deprivazione e discriminazione, quando non di odioso sfruttamento.
Allo stesso tempo, la sospensione delle attività produttive e commerciali ha acuito le difficoltà degli operatori economici, rendendoli, inoltre, più esposti e vulnerabili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata; nuove emergenze e incertezze incombono sulle prospettive occupazionali di molti comparti da cui dipendono il benessere e la serenità di intere aree del Paese. Rispetto a tali rischi, i Prefetti sono chiamati ad una paziente attività di mediazione sociale e di tessitura e confronto con le altre Autorità locali per definire, in ciascun territorio, efficaci modelli di prevenzione e intervento, adeguati alle specificità dei singoli contesti. Il senso di responsabilità e le doti di resilienza che hanno animato le comunità nei momenti più drammatici della crisi vanno ora trasposti in un impegno comune verso gli obiettivi del definitivo superamento dell’emergenza e di una solida e duratura ripresa”
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