Litigio in famiglia o ferimento accidentale. Sono le due piste nelle indagini dei carabinieri che, al momento, hanno portato all’arresto di Antonio Libardi, 59 anni, di Sant’Agata de’ Goti, titolare di un impianto di autodemolizione, perche’ ritenuto il presunto responsabile del ferimento ad una spalla del figlio Giuseppe, di 26 anni (e non 46 come scritto in precedenza), ricoverato all’ospedale di Sant’Agata de’ Goti. L’accusa nei suoi confronti e’ di tentato omicidio e detenzione e porto illegale d’arma da fuoco.
E’ accaduto tutto intorno alle 6 e 30 di questa mattina quando Giuseppe e’ stato colpito alla spalla da uno dei tanti colpi di pistola calibro 38 esplosi dal padre Antonio, convinto – questa la versione del feritore – che qualcuno stesse rubando all’interno del suo capannone, gia’ oggetto di furti nel passato. Una volta all’esterno, ipotizzando che potesse trattarsi di ladri, avrebbe esploso piu’ colpi di pistola, uno dei quali ha raggiunto il figlio, che stava gia’ lavorando all’interno del capannone. Questa la versione di Antonio. Ma gli inquirenti non tralasciano nessuna pista, nemmeno quella di un gesto maturato per contrasti nell’ambito familiare. Ad allertare i carabinieri una volta giunto in ospedale e’ stato lo stesso Giuseppe.
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