“Leggo cose strane in giro, ma nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul calcio: gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio”.
Cosi’ su Facebook il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. “Ora scusate – afferma – ma torno a occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi (palestre, centri danza, piscine) che devono riaprire al più presto”.-“Quando e con chi della maggioranza per conto della quale governa il ministro Spadafora ha stabilito che della ripartenza del calcio italiano ‘non se ne parla proprio’? Vuole i pieni poteri anche lui? Si rassegni: il ministro dello Sport non è il padrone del calcio.Venga in Parlamento a discuterne”. Lo scrive su twitter Luciano Nobili, deputato di Italia Viva.
Il calcio riparte a piccoli passi, ma non è scontato che arrivi in fondo alla stagione ad agosto. La fase 2, quella della convivenza con il coronavirus, comincia con il via libera da domani agli allenamenti individuali nei centri sportivi, che per la linea di cautela del Governo dovevano riaprire il 18 maggio. Questa linea, sostenuta in questi giorni dai pareri degli esperti e dalla argomentazioni del ministro dello Sport, il 5Stelle Vincenzo Spadafora, è stata di fatto ‘scavalcata’ prima da alcune Regioni e poi da una direttiva di Luciana Lamorgese, responsabile di un ministero chiave del governo Conte, specialmente nell’emergenza in corso. Si torna a correre alla Contiassa o ad Appiano, ma solo da soli, come fosse al parco pubblico. Ora e’ in arrivo il parere chiesto per una seconda volta da Spadafora al Comitato tecnico scientifico, che sta per dare un ok agli allenamenti individuali con un protocollo dettagliato del ministro, una notizia che dovrebbe sbloccare anche gli ultimi club, indecisi, come Milan o Fiorentina.
Articolo pubblicato il giorno 3 Maggio 2020 - 22:10